Una delle domande fondamentali che ci poniamo prima di pensionarci è quanto effettivamente percepiremo come pensione. Calcolare questo importo non è semplice poiché coinvolge molteplici variabili.

Anno dopo anno, le regole cambiano e nuove leggi vengono introdotte, rendendo il tutto un po’ come un gioco di carte rimescolate. Tuttavia, esistono programmi online che consentono di simulare l’importo della futura pensione.

Quanto si perde con la pensione rispetto allo stipendio?

In generale, l’importo della pensione tende a diminuire rispetto allo stipendio, principalmente a causa del minor peso dei contributi versati nel sistema retributivo, che è più favorevole rispetto a quello misto.

Ciò che determina l’importo finale della pensione è il coefficiente di trasformazione applicato al montante contributivo. Per quanto riguarda la parte retributiva, la pensione è calcolata sulla base della retribuzione media degli ultimi 5 anni di lavoro.

Il tasso di sostituzione, ovvero l’importo della pensione rispetto all’ultimo stipendio percepito, tende a diminuire nel tempo. Per i lavoratori contributivi puri, il tasso di sostituzione previsto per una carriera lavorativa regolare si aggira intorno al 55% dello stipendio medio, rispetto alle percentuali più elevate nel sistema retributivo puro, che potevano arrivare anche al 90-100%.

Una regola importante da considerare è che ritardare l’uscita dal lavoro porta a una pensione più alta. Questo perché lo Stato, considerando le aspettative di vita, eroga importi maggiori se si vive per meno tempo.

Il coefficiente di trasformazione applicato al montante contributivo al momento della liquidazione della pensione aumenta con l’età e determina l’importo della pensione. Ovviamente, maggiore è il montante contributivo, maggiore sarà l’importo della pensione.

Un altro fattore che incide sull’importo dell’assegno pensionistico è il sistema di calcolo. Per coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996, si applica il sistema di calcolo misto, che quantifica la pensione in parte con il sistema retributivo per i versamenti antecedenti al 1996 e in parte con il sistema contributivo per i periodi successivi al 1996.

Differenza di importo tra pensione e stipendio

Il rapporto tra la prima pensione e l’ultimo stipendio prima della pensione è comunemente noto come tasso di sostituzione. Questo parametro è diminuito negli ultimi decenni, soprattutto a seguito delle riforme pensionistiche introdotte con le leggi Dini e Fornero, che hanno penalizzato le nuove generazioni.

In passato, con il sistema retributivo, la pensione poteva rappresentare anche solo il 20% in meno dell’ultimo stipendio. Nel sistema contributivo, invece, si può arrivare al massimo al 70% dell’ultima retribuzione, ma solo accumulando un maggior numero di anni di contributi.

In media, nel caso del sistema contributivo puro, con 40 anni di contributi si può ottenere il 60% dell’ultimo stipendio, mentre con 30 anni di contributi l’assegno potrebbe essere pari al 48% della busta paga, quindi praticamente dimezzato.

Per fare un esempio: chi attualmente guadagna 2.000 euro al mese può aspettarsi una pensione che varia tra i 1.600 euro e i 1.000 euro circa, a seconda di diversi fattori che influenzano il calcolo.