I servizi segreti degli Stati Uniti hanno confermato la responsabilità dell’attentato al Crocus City Hall di Krasnogorsk, vicino a Mosca, identificando l’ISIS-K come autore dell’attacco. Ma chi sono i membri dell’ISIS-K e perché hanno preso di mira la Russia?
L’ISIS-K, noto anche come Stato Islamico Khorasan, è un’ala dell’ISIS operante principalmente in Afghanistan, nota per la sua brutalità e per aver rivendicato vari attacchi terroristici nella zona. Questo gruppo ha ammesso di aver attaccato “ai margini di Mosca, provocando la morte e il ferimento di centinaia di persone e distruggendo la scena dell’attentato prima di fuggire indenni nei loro rifugi”.
Perché Isis attacca Mosca?
L’attacco, avvenuto poco prima di un concerto della band rock Picnic, ha visto almeno cinque individui armati aprir fuoco sulla folla, in un teatro con 6.200 posti completamente pieno. Tra le armi rinvenute c’era un kalashnikov personalizzato e una cintura carica di munizioni, suggerendo una pianificazione dettagliata e una esecuzione brutale.
L’attacco dell’ISIS-K contro la Russia potrebbe essere visto come un atto di sfida e di ostilità nei confronti di uno stato che ha combattuto attivamente l’ISIS e altri gruppi jihadisti in Siria, in appoggio al presidente Bashar al-Assad. Il coinvolgimento russo in Siria, avviato nel 2015, ha avuto un impatto significativo sul corso della guerra civile siriana, limitando la presenza e il potere dell’ISIS nella regione.
La minaccia costante dell’ISIS-K L’ISIS-K costituisce un pericolo incessante per la sicurezza a livello regionale e globale, cercando di destabilizzare i governi e causare il massimo danno alle popolazioni civili. Attacchi come quello a Krasnogorsk dimostrano non solo l’ampiezza del terrorismo jihadista ma anche la sua capacità di colpire al di fuori dei confini tradizionali del Medio Oriente e dell’Asia Centrale.
Il video di rivendicazione
Nel recente video diffuso dall’agenzia di stampa Amaq, legata allo Stato Islamico, sono mostrate immagini agghiaccianti dell’assalto alla sala concerti Crocus City di Mosca. Gli assalitori, armati e mascherati, sono stati ripresi mentre inseguivano e attaccavano brutalmente gli spettatori, sparando da vicino e commettendo atti di crudeltà estrema.
Uno degli aggressori ha incoraggiato i suoi complici a essere spietati, esortando ad uccidere senza esitazione. In un momento del video, uno dei terroristi ha pronunciato le parole “Allahu akbar”, un’affermazione che, pur non gridata come in altri attacchi attribuiti all’ISIS, risuona sinistramente date le circostanze.
Le reazioni della Russia e della comunità internazionale
Dopo l’attacco, la Russia ha istantaneamente potenziato le misure di sicurezza, intensificando i controlli negli aeroporti, nei punti cruciali dei trasporti e in tutta la zona urbana di Mosca. Il presidente Vladimir Putin ha espresso solidarietà alle vittime ma ha evidenziato come l’Occidente in passato abbia appoggiato gruppi terroristici contro la Russia, definendo le precedenti minacce di attacchi come tentativi di “pressione” e “coercizione”.
La comunità internazionale rimane vigile di fronte alla minaccia globale rappresentata dall’ISIS e dalle sue varie branche, impegnandosi in una battaglia incessante contro il terrorismo.
Il presidente del Tagikistan, Emomali Rahmon, ha contattato il presidente russo Vladimir Putin per offrire le sue condoglianze, evidenziando la presenza di cittadini tagici tra gli arrestati sospettati di essere coinvolti nell’attacco. Durante la conversazione, è stata enfatizzata l’importanza della collaborazione tra i servizi di sicurezza di Russia e Tagikistan per combattere il terrorismo.