Chef Rubio, all’anagrafe Gabriele Rubini, e Alessandro Orsini, docente ed esperto di guerre e Relazioni internazionali, sono indagati dalla Procura di Roma: perché e che cosa è successo? Scopriamolo insieme. Ad iscrivere il loro nome nel registro è stato il pm Eminio Amelio. Lo ha fatto come “atto dovuto” a seguito della denuncia della comunità ebraica nei loro confronti.  

Perchè Chef Rubio e il professore Orsini indagati dalla Procura di Roma? Il motivo

Al momento Chef Rubio e il prof. Orsini risultano essere nel registro degli indagati per presunta istigazione all’odio razziale. Tutto è partito da una denuncia presentata dalla comunità ebraica di Roma nei confronti sia del noto esperto di cucina, sia del docente ed opinionista tv.

La comunità ha preso questa decisione dopo presunte “plurime e reiterate condotte” da parte dei due uomini. Secondo le valutazioni sottoposte al magistrato, lo chef e il docente avrebbero compiuto atti di “propaganda e di istigazione a delinquere” per motivi di “odio razziale”. Ma non è finita qui.

Le denunce sporte nei loro confronti sarebbero due. La primo appunto legata a presunte attività spinte dall’odio razziale. La seconda ad una possibile diffamazione nei confronti della medesima comunità.

A rendere nota la notizia di queste due denunce e dell’iscrizione di Gabriele Rubini e di Alessandro Orsini nel registro degli indagati è stato il giornale Il Messaggero.

Il giornale romano ha spiegato che entrambe erano state presentate separatamente lo scorso gennaio dal rappresentante legale della comunità ebraica, il signor Victor Faldum, tramite l’avvocato Roberto De Vita.

Questi ultimi hanno chiesto anche alla Polizia Postale di rimuovere alcuni contenuti presenti sui profili social Facebook, X e YouTube dei due soggetti ora indagati, nonché di chiudere i loro canali.

Il “coltello antisionista” di Chef Rubio

Il Messaggero ha spiegato che, secondo la comunità ebraica di Roma, i messaggi dello chef e del docente “ottengono migliaia di visualizzazioni”, oltre ad un alto numero di repost e citazioni da parte dei followers.

Stando alle denunce presentate, i due avrebbero contribuito a diffondere

Manifestatamente discriminatorie nei confronti del popolo israeliano anche mediante la sovrapposizione-confusione tra concetti diversi (il governo israeliano, lo Stato di Israele, “l’amico ebreo”, il sionismo in generale), incoraggiando altresì la propaganda di pregiudizi antisemiti e la ripulsa violenta contro gli ebrei.

Lo riporta la testata romana.

Per quanto riguarda, nello specifico, l’esperto di cucina, la comunità ebraica della Capitale ha fatto riferimento ad una serie di commenti spuntati sui suoi canali in data successiva al 7 ottobre 2023. Commenti che, secondo la denuncia presentata, evidenzierebbero “ il concetto di sionismo= terrorismo”.

Lo chef aveva pubblicato lo slogan “Hamas= Resistenza”, aggiungendo le seguenti parole:

Le strade sono nostre, la Palestina tornerà libera e il sionismo verrà bandito dal mondo.

Qualche giorno dopo, aveva postato uno status in cui aveva affermato che l’azione di chiedere un cessate il fuoco a dei soggetti definiti “terroristi assetati di sangue” era da “co…ni naif”. Poi aveva aggiunto:

Chiedereste a una metastasi tumorale di non espandersi? No, appunto. La colonia d’insediamento illegale sionista va smantellata, i suoi sostenitori isolati e il sionismo bandito dal mondo.

Nella denuncia presentata a Roma, la comunità ebraica ha fatto riferimento anche ad un contenuto pubblicato dallo chef che conteneva la seguente didascalia:

Coltello antisionista con manico in legno d’ulivo.

A febbraio il legale della comunità ebraica ha dunque deciso di presentare una integrazione della denuncia, definendo questa frase “gravissima e pericolosissima”. L’avvocato aveva parlato ancora di odio antisemita, ma anche di discriminazione.

Le dichiarazioni di Orsini su Netanyahu e Israele

Per quanto riguarda il professore Alessandro Orsini, il giorno dopo l’attacco di Hamas, l’8 ottobre scorso, aveva definito il primo ministro di Israele un “terrorista di Stato”.

Secondo il professore, Benjamin Netanyahu oggi sarebbe a capo di una delle dittature più “brutali e razziste del mondo”, come da lui stesso dichiarato.

Il docente si era rivolto direttamente proprio al premier di Israele, accusandolo di continuare a massacrare un popolo. Poi gli aveva domandato:

Se nessuno ti punisce per i tuoi crimini contro l’umanità, ma cosa ti aspetti che accada se non una rivolta? Ma il cervello te lo sei bevuto tutto o è rimasto un brandello funzionante?

Secondo la comunità ebraica, il professore avrebbe beh espresso una opinione “chiaramente animata da un pregiudizio antisemita”. E non è finita qui.

Orsini avrebbe, secondo le accuse mosse nei suoi confronti, ripetuto in modo reiterato e costante determinati pensieri, accostando “fatti non veri con fatti veri ed elementi travisati”. Lo avrebbe fatto, stando alla denuncia presentata dalla comunità ebraica, al fine di

Creare una vera e propria giustificazione delle operazioni terroristico-stragiste di Hamas.

Concludiamo infine ribadendo che tanto Chef Rubio quanto Alessandro Orsini risultano iscritti nel registro degli indagati. Non sono stati ancora né condannati né definiti innocenti in merito alle accuse mosse nei loro confronti.

Ad occuparsi di questi casi al momento sono gli esperti e gli investigatori della Procura di Roma.