Sono passati 6 anni dal suo omicidio, ma la voce di Marielle Franco ed il valore del suo attivismo politico e femminista non si erano ancora spenti. Erano stati tramandati di bocca in bocca, di azione in azione da parte degli amici, dei parenti e di tanti attivisti che oggi 24 marzo hanno visto l’arresto di 3 persone come presunti mandanti dell’assassinio di Franco.
Insieme alle altre persone già arrestate, due ex politici e l’ex capo della polizia cittadina sono stati presi in custodia nella mattina di domenica. La famiglia di Franco ha affermato: “Giornata storica per la giustizia”.
Brasile, a Rio de Janeiro arrestate altre tre persone per l’omicidio di Marielle Franco
La morte di Franco, uccisa insieme al suo autista Anderson Gomes, nel centro di Rio de Janeiro, la sera del 14 marzo 2018, aveva destato feroci polemiche ed una lunga onda di sospetti nei confronti di tutto il sistema politico, giudiziario ed amministrativo brasiliano. L’allora presidente Bolsonaro rispondeva a tono agli oppositori, in particolare Lula, negando di esser collegato in alcun modo all’omicidio di Franco.
Se per l’ex presidente non ci sono addebiti personali, fin dal 2018 divenne comunque chiaro che uccidere Franco significò tentare di uccidere una certa forma di associazionismo dal basso, di una lotta intersezionale non solo nella comunità LGBTQIA+, ma anche di tutti quei gruppi emarginati che le politiche neoliberiste di Bolsonaro stavano mettendo in pericolo.
Poco dopo il marzo 2018, vennero arrestate diverse persone, fra le quali l’autore materiale dell’omicidio (Ronnie Lessa, un ex poliziotto), senza però che nessuno riuscisse a spiegare concretamente chi fossero i mandanti o le loro motivazioni. Gli arresti di oggi 24 marzo, a Rio de Janeiro, forse potranno rispondere a questa domanda, ma il processo si annuncia lungo e complicato.
Le dichiarazioni di Lessa e del suo complice, Elcio De Queiroz, hanno portato all’arresto dei fratelli Domingos e Chiquinho Brazão, esponenti di una potente famiglia politica carioca ma anche di Rivaldo Barbosa, capo della polizia ai tempi della morte di Franco. I tre avrebbero organizzato e studiato a tavolino itinerari e attività dell’attivista, scegliendo poi i due ex poliziotti per portare a termine l’omicidio.
Le ipotesi sull’omicidio di Marielle Franco
L’arresto di Barbosa confermerebbe i sospetti di chi ritiene che Franco, nominata nel 2018 relatrice di una commissione di inchiesta in consiglio comunale sugli abusi dei diritti umani nelle favelas di Rio, abbia profondamente infastidito persone troppo potenti e con la coscienza troppo sporca a tal riguardo.
Si ipotizza anche che Franco fu messa a tacere per evitare che venissero alla luce gli scandali legati all’attività di lottizzazione abusiva e costruzioni illegali nella zona ovest di Rio. Barbosa è anche accusato di aver ostacolato fin quando gli fu possibile le indagini.
La sorella di Marielle, Anielle, oggi ministra per l’uguaglianza razziale ha definito l’operazione
un grande passo per ottenere le risposte che aspettiamo da anni.