In tempi di economia circolare, lo swap party è una scelta etica oltre che un’ottima occasione per rinverdire il proprio guardaroba. Ma di cosa si tratta? In pratica, si sceglie dal proprio armadio tutto quello che non siamo più intenzionati a indossare e lo si porta in un luogo adibito allo scambio con vestiti e accessori di altre persone. “Swap” infatti in inglese significa scambio o baratto. Sono molte le associazioni con una vocazione green che organizzano eventi di questo tipo, che si stanno moltiplicando in tante città. Un’idea utile al pianeta e al nostro portafoglio può essere quella di organizzarlo a casa propria, coinvolgendo amici, parenti o vicini. Basta organizzarsi al meglio e il vostro swap party casalingo sarà un successo! Ecco come fare.
Che cos’è uno swap party?
Lo swap party è un evento a cui le persone partecipano liberamente, portando abiti e accessori, ma in alcuni casi anche oggetti o libri, con l’intenzione di scambiarli. In questi ritrovi non si utilizza denaro, ma solitamente si usa una moneta fittizia appositamente creata dagli organizzatori, tipo gettoni o foglietti, proprio come nel gioco del Monopoli. In certi casi, si può anche procedere al baratto o alla messa all’asta.
Per ogni capo di abbigliamento consegnato, viene quindi attribuito un valore e assegnata la moneta corrispondente. Per le giacche e i capispalla in generale, ma anche per accessori di particolare importanza, come borse firmate o orologi, il valore sarà più alto. Stesso discorso vale per capi pregiati, stimati tali in base alla marca e al materiale, come seta o cashmere. Il valore andrà a scendere via via per i pezzi più semplici.
Consegnati al banco degli organizzatori i propri pezzi e ottenuta la valuta dell’evento, si può procedere a curiosare tra gli stand dove sono stati sistemati vestiti e accessori dei partecipanti arrivati prima, iniziando così la scelta. Di solito, la merce a disposizione è in continuo rifornimento, perché si aggiungono i pezzi che arrivano con i nuovi partecipanti. L’organizzazione può anche decidere di raccogliere tutto in un momento diverso dall’orario dello swap party e poi aprire le porte con abiti, accessori e oggetti in bella mostra e a disposizione di tutti contemporaneamente. In questo caso, chi prima arriva avrà più scelta.
Insomma, un’occasione per trovare pezzi di seconda mano che possono fare al caso nostro. Quello che altri non vogliono più, o perché si sono stancati o perché ormai la taglia non è più quella giusta, può invece incontrare il nostro gusto e avere così un’altra opportunità di essere utilizzati. Il tutto, a costo zero, a meno che l’associazione o l’ente che organizza lo swap party non chieda un piccolo contributo per sostenere i suoi scopi, solitamente di natura ambientalista o sociale.
Come organizzare uno swap party a casa?
Per organizzare uno swap party casalingo dovete in primo luogo considerare il periodo migliore. Il momento del cambio di stagione è l’ideale. Quando si passa dall’estate all’autunno o dall’inverno alla primavera, siamo soliti perlustrare il nostro armadio e valutare cosa tenere e cosa no. Quale occasione migliore per rimettere in circolo quello che non utilizziamo più?
Come secondo step, valutate il numero di invitati, considerando lo spazio che avete a disposizione in casa o in giardino. Se pensate di coinvolgere i vicini, potete chiedere il permesso di utilizzare l’androne del palazzo o gli spazi comuni. Mandate gli inviti con un’accurata spiegazione delle modalità con cui avverrà lo scambio con un certo anticipo, almeno due settimane prima, in modo che tutti si possano organizzare per tempo.
Nei giorni immediatamente precedenti lo swap party, fate spazio in casa e cercate di procurarvi degli stand per appendere gli abiti. Inoltre avrete anche bisogno di superfici libere per esporre gli accessori o gli oggetti se avrete ampliato il novero di cose da scambiare. Poi, dedicatevi alla realizzazione della moneta fittizia da utilizzare: potete fare dei soldi finti con dei foglietti di carta, su cui scriverete il diverso importo, oppure creare dei gettoni con dei bottoni o qualunque altra cosa vi venga in mente.
Scrivete su un cartello in modo leggibile il meccanismo di valutazione degli abiti e appendetelo vicino al luogo dove vestiti e oggetti saranno consegnati, in modo che nessuno si possa risentire del diverso peso dato ai vari pezzi. Se più di una persona punta lo stesso abito, decidete quale sarà la modalità per dirimere le dispute. Tra amici, la morra cinese andrà benissimo.