Oggi, 24 marzo 2024, il British Museum è stato chiuso dopo che attivisti per il clima e manifestanti pro-Palestina hanno bloccato l’ingresso principale dell’edificio.
Il British Museum è stato chiuso a causa delle proteste all’ingresso dell’edificio
Il British Museum è stato chiuso questo pomeriggio dopo che una nuova alleanza tra gli eco-attivisti e i manifestanti pro-Palestina, noti come Embargo energetico per la Palestina, ha bloccato l’ingresso dell’edificio storico intorno alle 14:15.
I media britannici hanno inizialmente riportato che il museo era stato evacuato. Successivamente, hanno precisato che il museo è stato chiuso ma le persone che erano entrate prima delle 15:00 hanno potuto continuare la loro visita.
Le proteste davanti al British Museum
Centinaia di manifestanti si sono riuniti all’ingresso principale del museo in Russell Street a Londra, costringendo così il museo a chiudere prima dell’orario previsto, fissato alle 17. Hanno esposto uno striscione con la scritta: “Sponsorizzato dalla BP = sponsorizzato dal genocidio coloniale”.
🚨BREAKING: WE ARE OUTSIDE THE BRITISH MUSEUM CALLING FOR THE MUSEUM TO END THEIR PARTNERSHIP WITH BP 🚨
— Energy Embargo for Palestine Britain (@EEforpalestine) March 24, 2024
After the police and museum have collaborated to blocked the public from going into the museum today, we have staged a protest outside!
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Le critiche al museo sono scaturite a causa della partnership con la British Petroleum. La BP sponsorizzerà il museo per un altro decennio, in base a un accordo da 50 milioni di sterline finalizzato a finanziare la sua ristrutturazione.
Secondo l’Embargo energetico per la Palestina, il museo rappresenta “la principale piattaforma per la licenza sociale della BP, legittima i suoi sforzi filantropici e consacra la sua immagine di responsabilità aziendale e di contributo alla società e alla cultura britannica”.