Per ottenere l’assegno sociale (ex pensione sociale) del 2024, è fondamentale soddisfare una serie di condizioni specifiche, tra cui:
- Avere almeno 67 anni di età.
- Essere cittadini italiani, comunitari o extracomunitari con il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo. Questo vale anche per gli stranieri o gli apolidi che hanno lo status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria.
- Risiedere effettivamente e avere la dimora abituale in Italia.
- Il proprio reddito personale non deve superare l’importo annuo dell’assegno sociale, mentre il reddito coniugale non deve superare il doppio di questo valore.
Anche i cittadini comunitari ed extracomunitari con la carta di soggiorno e coloro che risiedono in Italia da almeno 10 anni possono presentare domanda.
Pensione sociale, quali sono i redditi considerati?
Per determinare l’ammissibilità alla prestazione dell’assegno sociale, vengono considerati nel calcolo del reddito:
- Redditi soggetti all’IRPEF, al netto delle imposte e dei contributi;
- Redditi esenti da tassazione;
- Redditi soggetti a ritenuta alla fonte, come le vincite da giochi e concorsi;
- Redditi soggetti a imposta sostitutiva, come gli interessi bancari;
- Redditi da terreni, fabbricati e pensioni di guerra.
Al contrario, non vengono inclusi nel calcolo del reddito:
- Trattamenti di fine rapporto e anticipi su di essi;
- Reddito della casa di abitazione;
- Competenze arretrate soggette a tassazione separata;
- Alcune indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi civili e sordi;
- Alcuni assegni vitalizi specifici.
Quando si perde il diritto alla pensione sociale?
Il diritto all’assegno sociale viene revocato quando i requisiti richiesti non sono più soddisfatti. Per esempio, se il beneficiario in un momento successivo guadagna oltre il limite previsto dalla legge.
Per questo motivo, ogni anno chi riceve l’assegno sociale deve presentare il modulo Red all’INPS. Se il reddito supera i limiti stabiliti, l’assegno sociale viene revocato.
È importante notare che l’assegno sociale può essere perso anche se il modulo non viene inviato entro la scadenza. Se viene inviato con un ritardo fino a 60 giorni, l’INPS lo sospenderà; altrimenti, l’assegno sociale sarà revocato e sarà necessario presentare una nuova domanda.