Pensioni, chi può beneficiare dei vantaggi dell’anticipata contributiva che consente di uscire dal lavoro prima rispetto ad altri canali, a partire dai 64 anni di età unitamente a pochi anni di contributi? Rispetto alla pensioni dei soli contributi, formula di pensionamento dei lavoratori del sistema misto ma che può essere fruita da tutti, chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995 può andare in pensione con 20 anni di contributi previdenziali.

Esattamente, le regole prevedono un anticipo a 64 anni o una vecchiaia a 67 anni, come avviene per il sistema misto. Tuttavia, limitatamente ai lavoratori del sistema contributivo puro le norme fissano delle soglie minime di pensione, da maturare grazie ai contributi versati durante la vita lavorativa.

Può capitare, dunque, che l’età e il numero di anni siano quelli giusti (64 più 20), ma non si raggiunga la soglia minima di pensione intesa come importo mensile al lordo. Vediamo, dunque, qual è la platea interessata e quali sono i requisiti e gli sconti dei quali si può fruire per uscire prima dal lavoro.

Pensioni, chi può beneficiare dell’anticipata contributiva: requisiti a 64 anni e uscita con pochi contributi

Pensioni anticipate del sistema contributivo puro, qualche regola è cambiata con la legge di Bilancio 2024. Si esce sempre a 64 anni di età per l’anticipata e a 67 anni per la vecchiaia, e in entrambi i casi servono almeno 20 anni di contributi. Ma occorre maturare un assegno di pensione al lordo di almeno l’importo dell’assegno sociale (pari a 534,41 euro nel 2024) nel caso della pensione di vecchiaia, e di almeno tre volte questo importo nel caso della pensione anticipata contributiva.

Di conseguenza, la pensione che si andrà a percepire mensilmente dall’Inps dovrà essere di almeno 1.603,23 euro (tre volte al pensione sociale). Sono previsti degli sconti per le donne con figli. Il tetto scende a 2,8 volte la pensione sociale (almeno 1.496,35 euro) per le lavoratrici con un figlio, e a 2,6 volte (pari ad almeno 1.389,46 euro) per almeno due o più figli.

Pensioni chi per l’anticipata contributiva nel 2024: verifica dall’anno di nascita

Chi sono, dunque, gli interessati a questi nuovi requisiti di pensione anticipata e di vecchiaia e qual è la platea di lavoratori che dovrà adottare i nuovi canali di uscita? La pre-condizione principale è che non si abbiano contributi previdenziali versati entro il 31 dicembre 1995.

Fatte queste premesse, i primi a essere interessati dai nuovi meccanismi di uscita del sistema contributivo puro sono i nati negli anni ’70. Per le donne nate prima c’è la possibilità di aderire al sistema contributivo ottenendo un anno di sconto. Per i lavoratori del sistema contributivo, il primo contributo può essere arrivato tardi (dopo i 26 anni di età per un nato nel 1970) o prima, per i nati alla fine del decennio. Si pensi, ad esempio, a uno studente che ha concluso l’università con gli anni previsti nel vecchio ordinamento. È presumibile che il primo lavoro retribuito e con contributi versati sia arrivato dai 26 anni di età in poi.

Soglie importo pensione, perché possono far rimandare l’uscita?

Chi, invece, ha iniziato a lavorare presto potrebbe essere diventato un contribuente Inps a 17 anni. Si pensi a un lavoratore nato nel 1979, contribuente dal 1996. In entrambi i casi, l’accesso alla pensione avverrà a partire dal prossimo decennio, ovvero a partire dall’età di 64 anni, ovvero dal 2034 (salvo gli aumenti del requisito anagrafico dettati dalla speranza di vita) per il lavoratore nato nel 1970, e nel 2045 per il 17enne. Ma, tutti e due dovranno avere almeno 20 anni di contributi e, con quei versamenti, raggiungere una pensione lorda di almeno le soglie indicate sopra.

È molto più difficile, invece, raggiungere i minimi di pensione richiesti per chi abbia iniziato a lavorare in tempi più recenti. La soglia di importo impone versamenti che, spesso, possono impiegare molti anni e superare la soglia dei 20 anni.