Pensione anticipata donne con figli del 2024, la scelta è tra uscire prima, a 63 anni di età anziché a 64 anni beneficiando di un anno di sconto, o avere un assegno più alto per effetto di un calcolo con un coefficiente di trasformazione più alto. È questa la novità ribadita dall’Istituto di previdenza nella circolare numero 46 di qualche giorno fa, che tanto novità non è dal momento che la regola esiste dalla riforma delle pensioni del 1995.
In applicazione della lettera c), del comma 40, dell’articolo 1, della legge 335 del 1995, infatti, alle donne è concesso uno sconto nel requisito anagrafico di uscita per ogni figlio avuto. Tale sconto può arrivare a un anno, con anticipo dell’età di 64 anni prevista per la pensione anticipata contributiva a 63 anni. L’Inps ha ricordato la regola aprendo un ventaglio di possibilità alle lavoratrici nelle scelte in ottica previdenziale.
Pensione anticipata donne con figli 2024: la scelta è tra uscire a 63 anni o avere un assegno più alto
Uno sconto da applicare al requisito anagrafico delle donne con figli per la pensione anticipata contributiva o per la pensione di vecchiaia oppure un assegno di pensione più alto grazie all’applicazione del coefficiente di trasformazione più alto fino a due anni. È quanto si prospetta per le pensioni anticipate del 2024 delle donne purché rientranti nel sistema contributivo puro (lavoratrici post 31 dicembre 1995) oppure di provenienza del sistema misto (lavoratrici prima del 1° gennaio 1996 con scelta del sistema contributivo puro) purché lo sconto sia applicato solo ai requisiti della pensione di vecchiaia e non a quelli dell’anticipata.
Pensione anticipata donne 2024, chi può uscire in anticipo?
La norma prevista dalla legge 335 del 1995, in questi giorni richiamata dall’Inps nella circolare numero 46 del 2024, prevede la possibilità per le donne di anticipare il requisito anagrafico della pensione anticipata (dei 64 anni) di quattro mesi per ogni figlio, fino a un tetto di un anno per tre figli. Pertanto, le donne che scelgano di andare in pensione anticipata a 63 anni anziché a 64 anni o di uscire a 66 anni anziché a 67 nel caso della pensione di vecchiaia.
In alternativa, la lavoratrice può richiedere di vedersi applicato un coefficiente di trasformazione più alto, con un assegno futuro più corposo, rinunciando allo sconto sul requisito anagrafico. In questo caso, l’indice – che aumenta all’aumentare dell’età di uscita e serve a trasformare i contributi versati in pensione – si può maggiorare di un anno per uno o due figli o di due anni per tre o più figli.
Quando si può avere una pensione più alta e di quanto?
Conti alla mano si possono porre alcuni esempi su come sfruttare questa opzione concessa alle donne lavoratrici e madri per anticipare la pensione o avere un assegno più alto. Nel caso di una donna con tre figli, si può optare per l’uscita anticipata a 63 anni anziché a 64 o a 66 anziché a 67, in base a quelle che sono le attuali soglie anagrafiche per anticipata e vecchiaia.
Ma, in alternativa, si può puntare a un premio nella pensione. Infatti, rinunciando all’uscita a 63 anni di età e uscendo all’età prevista ovvero a 64 anni, la donna può vedersi applicato l’indice di trasformazione più elevato dei 65 anni (nel caso di uno o due figli) o di 66 anni (nel caso di almeno tre figli). A 66 anni possono uscire anche le donne del sistema misto, ecco come.
Addirittura, con la pensione di vecchiaia e rinunciando a uscire un anno prima dei 67 anni, si può arrivare a puntare al coefficiente di trasformazione previsto a 69 anni di età, dando una decisa svolta all’assegno di pensione di vecchiaia.
Pensioni anticipate contributive, i requisiti del 2024
Si ricorda, infine, che la legge di Bilancio 2024 ha riservato alla donna degli sconti sulla pensione anticipata contributiva dei 64 anni di età. Oltre all’età di 64 anni e ai 20 anni di contributi versati, si prevede un assegno del triplo della pensione sociale (534 euro per 3). Per le donne con un figlio, tale soglia è ridotta a 2,8 volte (1.496,35 euro mensili lordi), mentre con due figli l’assegno deve essere di almeno 1.389,46 euro.