Ricorre oggi, 24 marzo, la Giornata Mondiale contro la Tubercolosi, nota anche come World TB Day. La ricorrenza, che si celebra con cadenza annuale a livello internazionale, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle gravi conseguenze sanitarie, sociali ed economiche di questa malattia (e non solo). L’obiettivo è quello di intensificare gli sforzi per porre fine all’epidemia globale che colpisce il mondo ormai da diversi anni.
Giornata Mondiale contro la Tubercolosi: i dati
Come spiegano gli esperti e i ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità, ogni anno 10 milioni di persone si ammalano di tubercolosi. Capiamo dunque che celebrare oggi la Giornata Mondiale contro questa malattia è di fondamentale importanza.
La maggior parte dei pazienti che vengono infettati sono coloro che vivono in Paesi a basso e medio reddito. In realtà però, tale problematica, che ha effetti e conseguenze devastanti, è presente in tutto il mondo.
Dall’altro lato sappiamo che si tratta di una malattia prevenibile e curabile. Ciò però non basta. Basti pensare che nel 2022 1,3 milioni di soggetti sono morti proprio di tubercolosi.
Inoltre, secondo i dati riportati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, questa rappresenta la seconda delle principali malattie infettive mortali. Secondo quanto riferito da medici e analisti di tutto il mondo, ha superato, a livello di numeri, Hiv e Aids.
Ma che cos’è esattamente la tubercolosi? Come abbiamo detto si tratta di una malattia infettiva e contagiosa. A causarla è un batterio, il Mycobacterium tuberculosis, comunemente chiamato Bacillo di Koch, dal nome del dottore che lo scoprì.
Colpisce prevalentemente i polmoni. Se non curata e trattata, può portare alla morte. Oggi rappresenta una delle 10 principali cause di decesso nel mondo.
Ha una grande incidenza nel sud-est asiatico, in particolare in India e in Cina, ma anche in Africa e in diverse aree del Pacifico occidentale. In Italia la tubercolosi ha una bassa incidenza.
Oggi sappiamo che si trasmette per via aerea, attraverso le secrezioni respiratorie emesse nell’aria da un individuo contagioso. La trasmissione avviene cioè, ad esempio, tramite lo scambio di saliva, gli starnuti e i colpi di tosse.
Le persone nelle vicinanze possono infatti inspirare i batteri e contrarre la malattia. Una volta che questi ultimi entrano nel corpo di una persona, si depositano nei polmoni e iniziano a crescersi e moltiplicarsi.
I dottori tuttavia fanno sapere che la trasmissione avviene in determinate e specifiche situazioni. Non è dunque automatico che un soggetto malato contagi un soggetto sano. Lo precisano sempre gli esperti dell’ISS.
La persona affetta da tubercolosi deve avere una carica batterica molto elevata, non deve essere in terapia e si dovrebbe trovare in un luogo in cui il ricambio d’aria è praticamente assente.
Tale malattia può colpire anche gli animali. Esiste, ad esempio, anche la tubercolosi bovina.
La storia e il significato della Giornata
Considerati i dati e i numeri che abbiamo appena elencato, è facile comprendere che la Giornata Mondiale contro la Tubercolosi è una ricorrenza di estrema importanza.
Il tema del 2024 è il seguente: “Yes! We can end TB!”. Tradotto in italiano significa “Sì! Possiamo fermare la TB” (abbreviazione che si usa per indicare la tubercolosi, ndr).
L’obiettivo è quello di trasformare in azioni concrete gli impegni assunti per bloccare la diffusione della malattia dai vari governi e dai capi di Stato a settembre 2023, in occasione del UN High-Level Meeting on TB.
Perché il 22 marzo?
Il World TB Day esiste ormai da diversi anni. A proclamare la Giornata sono stati i membri dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che hanno deciso di celebrare tale ricorrenza proprio il 24 marzo. La scelta non è stata casuale.
Fu infatti proprio in questo giorno che, nel lontano 1882, il noto microbiologo tedesco Robert Koch annunciò alla comunità scientifica e al mondo intero la scoperta del batterio responsabile di questa malattia, il Mycobacterium tuberculosis che, come abbiamo detto, è noto anche come Bacillo di Koch.