Per determinare l’importo della pensione mensile o annuale, è necessario conoscere la retribuzione lorda annua del lavoratore, la sua età e il numero di anni di contributi versati.
Pensione con 1.300 euro di stipendio
Considerando uno stipendio mensile di 1300 euro, corrispondente a una retribuzione lorda annua di circa 25.000 euro, si stima che con un’età di 67 anni e 40 anni di contributi si possa percepire una pensione di circa 1150 euro netti al mese. È importante notare che l’importo dell’assegno sarà inferiore con un’anzianità contributiva minore (per esempio, con 30 anni di contributi si otterrebbe una pensione di 800 euro netti al mese) o con un’età inferiore.
Ad esempio, chi accede alla pensione con il sistema Quota 103 potrebbe ricevere un assegno leggermente superiore ai 1000 euro netti al mese.
Pensione di vecchiaia
Consideriamo un lavoratore di 67 anni, con un’esperienza lavorativa di 40 anni e una retribuzione lorda annua di 25.000 euro (equivalente a 1300 euro netti al mese).
Supponiamo che questo lavoratore abbia lavorato ininterrottamente dal 1982 al 2022, accumulando 13 anni di contributi entro il 1995 e 27 anni di contributi dal 1996 fino ad oggi.
Calcoleremo la sua pensione utilizzando un sistema ibrido: i contributi fino al 1995 verranno calcolati con il sistema retributivo, mentre quelli dal 1996 in poi con il sistema contributivo.
Per la prima quota, consideriamo l’aliquota del 2% moltiplicata per gli anni di contributi (13), che si applica sulle ultime retribuzioni lordo percepite, solitamente le più alte, ad esempio 28.000 euro. Quindi il 26% di 28.000 euro è 7280 euro, che rappresenta il valore della prima quota.
Per la seconda quota, dobbiamo individuare il montante contributivo su cui applicare il coefficiente di trasformazione (che sarà modificato dal 1° gennaio 2023, come specificato in questo approfondimento).
Il montante contributivo per un lavoratore con 27 anni di contributi e una retribuzione di 25.000 euro è di 222.750 euro, su cui applichiamo un coefficiente di trasformazione del 5,575% (all’età di 67 anni), ottenendo così 12.418 euro, che rappresenta il valore della seconda quota.
Sommando i due importi delle quote (7280 e 12418 euro), otteniamo l’importo di un anno di pensione lordo, pari a 19.698 euro, corrispondenti a circa 1500 euro lordi al mese, che si traducono in circa 1150 euro netti.
Pensione anticipata
Mantenendo costante la retribuzione lorda annua (25.000 euro) e l’età del lavoratore (67 anni), ma riducendo il numero di anni di contributi da 40 a 30, si otterrebbe una pensione notevolmente inferiore.
Supponiamo che il lavoratore abbia iniziato a lavorare nel 1982, accumulando 10 anni di contributi fino al 1995 e altri 20 anni dal 1996 fino ad oggi, con alcuni periodi di assenza contributiva nella sua carriera.
Seguendo i calcoli dell’esempio precedente, avremmo una prima quota di 5600 euro e una seconda quota di 9198 euro, per un totale di 14.800 euro lordi all’anno di pensione, equivalente a circa 1.138 euro lordi al mese, corrispondenti a circa 800 euro netti al mese.
Per quanto riguarda il passaggio alla pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne) con uno stipendio di 1300 euro al mese, prendiamo ad esempio un lavoratore di 65 anni con 42 anni di contributi. Questo riceverebbe circa 1150 euro netti al mese di pensione, considerando la stessa retribuzione lorda annua di 25.000 euro (1300 euro netti al mese).
Se abbassiamo l’età a 62 anni, con 42 anni di contributi, la pensione prevista sarebbe di circa 1120 euro netti al mese, sempre considerando uno stipendio di 1300 euro netti al mese.