Dopo un ictus, l’attività fisica assume un ruolo fondamentale nel processo di recupero e ritorno alla vita quotidiana. Uno studio recente ha rivelato che l’impegno in esercizi fisici adeguati dopo un ictus può non solo raddoppiare le possibilità di un recupero ottimale, ma anche accelerare il ritorno alla normalità.

Scendiamo nei dettagli e vediamo i benefici dell’attività fisica dopo un ictus e quali sport fare.

L’attività fisica dopo un ictus può addirittura raddoppiare le probabilità di un buon recupero

Un recente ha evidenziato l’importanza dell’attività fisica nel processo di recupero post-ictus. Analizzando i dati di 1.500 pazienti provenienti da 35 ospedali, lo studio ha rivelato che coloro che si impegnano in almeno quattro ore di attività fisica a settimana hanno maggiori probabilità di ottenere una funzionalità migliore sei mesi dopo l’ictus.

Questo aumento dell’attività fisica sembra raddoppiare le prospettive di un recupero soddisfacente. Inoltre, lo studio ha evidenziato anche che gli uomini recuperano in più breve tempo rispetto alle donne.

Scopri i sintomi dell’ictus ischemico, clicca qui.

L’attività fisica dopo un ictus è in grado di riprogrammare il cervello

Secondo i neuroscienziati, l’attività fisica ha un impatto positivo sul recupero dopo un ictus a livello cellulare.

Questo processo è in grado di riprogrammare il cervello, ristabilire il corpo e aumentare la forza muscolare e il benessere generale.

Fare attività fisica dopo un ictus, inoltre, riduce il rischio di cadute, depressione e malattie cardiovascolari. Anche i pazienti con ictus di gravità variabile possono beneficiare significativamente dell’aumento dell’attività fisica.

Visti questi risultati è essenziale che operatori sanitari, pazienti colpiti e i loro familiari comprendano l’importanza dell’attività fisica nel processo di recupero post-ictus.

Le persone fisicamente attive hanno più probabilità di sopravvivere a un ictus

La pratica quotidiana di attività fisica, come camminare o andare in bicicletta per almeno 35 minuti, ha dimostrato di ridurre significativamente il rischio di sintomi gravi e mortalità associati all’emorragia cerebrale e all’ictus.

Un ictus comporta una drastica riduzione dell’ossigeno nel cervello ed è causato dall’ostruzione dei vasi sanguigni (infarto cerebrale) o da un’emorragia. I sintomi includono paralisi, difficoltà nel linguaggio, perdita della vista, vertigini, forte mal di testa e perdita di coscienza.

L’attività fisica non va confusa con l’allenamento. Può consistere in azioni quotidiane come camminare per andare al lavoro o al negozio. È rilevante notare che anche un’attività fisica leggera può fare una grande differenza.

Il tasso di sopravvivenza a cinque anni dopo un’emorragia cerebrale era più del doppio per coloro che praticavano regolarmente attività fisica.

Ci sono sintomi premonitori dell’ictus?

Ci sono alcuni segnali che indicano il verificarsi di un ictus. Se dovessi vederli in un tuo caro, chiama immediatamente i soccorsi! Con un ictus non c’è tempo da perdere, è questione di vita o di morte.

Effettua questo semplice test:

  1. Chiedi alla persona di sorridere. Se il sorriso è asimmetrico o il viso sembra distorto da un lato, potrebbe indicare un ictus.
  2. Richiedi alla persona di sollevare entrambe le braccia contemporaneamente, con i palmi rivolti verso l’alto. Se ha difficoltà o non riesce, potrebbe essere a causa di una paralisi parziale dovuta all’ictus.
  3. Fai ripetere alla persona una frase semplice. Se ha difficoltà a parlare o sembra confusa nel rispondere, potrebbe essere indicativo di un disturbo del linguaggio correlato all’ictus.

In caso di sospetto ictus, chiama immediatamente il numero di emergenza per il pronto soccorso.

Dopo il ricovero in ospedale, il paziente sarà sottoposto a un’attenta valutazione da parte del neurologo, il quale si occuperà di verificare la coordinazione, il linguaggio, la vista, la sensibilità al tatto e i riflessi, al fine di identificare eventuali segni e sintomi dell’ictus.