Dogecoin continua a rappresentare un fenomeno a sé stante, nel complesso mondo delle criptovalute. Pur non proponendo soluzioni tecnologiche di rilievo o risposte a problemi della finanza decentralizzata, DOGE è riuscito a diventare una delle valute virtuali più famose e dibattute in assoluto.

In particolare, con il trascorrere del tempo lo scherzo di Billy Markus e Jackson Palmer è riuscito a calamitare una comunità appassionata, pronta a farsi coinvolgere in qualsiasi genere di iniziativa. Tra di esse ha destato particolare attenzione la raccolta di fondi per la squadra di Bob a due della Giamaica per i Giochi Olimpici di Sochi.

Ora, però, arriva una novità tale da far capire che se il progetto è destinato a far leva sull’ironia, al contempo si è trasformato in qualcosa di serio. Coinbase, infatti ha annunciato l’imminente lancio sulla piattaforma dei futures su Dogecoin. Per giustificare la sua decisione, all’interno dei documenti ufficiali presentati alla Commodity Futures Trading Commission (CFTC) degli Stati Uniti, lo scambio di criptovalute ha posto un dato di fatto ben preciso: la regina delle meme coin è ormai riuscita ad andare ben oltre la natura iniziale di scherzo. Anzi, lo scherzo è talmente ben riuscito che ormai da anni il token fa parte della top ten di CoinMarketCap, la classifica relativa alla capitalizzazione di mercato. Tanto da poter ormai essere considerata un asset di primo piano nel panorama crypto.

Coinbase vorrebbe presto lanciare futures su Dogecoin

Coinbase è intenzionato a rendere possibile il trading sui futures per DogecoinLitecoin (LTC) e Bitcoin Cash (BCH) a partire dal primo giorno di aprile. A testimoniare tale intenzione l’inoltro da parte del popolare exchange di criptovalute di tre comunicazioni al Commodity Futures Trading Commission (CFTC) degli Stati Uniti.

All’interno dei documenti l’azienda dichiara che lo scambio dei suddetti contratti futures potrebbe avere inizio ancora prima del ricevimento dell’approvazione ufficiale dell’autorità. A renderlo possibile sarebbe l’autocertificazione che è del resto parte integrante delle norme federali statunitensi. Questo è il punto cruciale di una delle comunicazioni inviate: “Con la presente Coinbase Derivatives sottopone all’autocertificazione la quotazione iniziale del contratto Dogecoin Futures, che verrà proposto ai clienti di Coinbase dal giorno 1 aprile 2024”.

Nel seguito della missiva, è poi presente quello che da molti è stato considerato un vero e proprio sigillo della crypto finanza tradizionale alla regina delle meme coin. DOGE, infatti, viene espressamente indicata come una realtà ineludibile. Tanto da poterla più considerare semplicemente come tale, ma come un vero e proprio pilastro della criptosfera.

Il documento è in effetti chiaro, al proposito: “La grande e duratura fama di Dogecoin, ma anche e soprattutto il costante supporto mostrato dalla sua community, ci fanno ipotizzare che questa criptovaluta abbia ormai superato le sue origini di meme per diventare un punto fermo del mondo crypto“.

Naturalmente, il token non ha dovuto attendere molto per giovarsi di tale autorevole endorsement. Nelle ore immediatamente successive alla diffusione della notizia il suo prezzo di Dogecoin ha infatti messo a segno una crescita pari al 18%.

I veri motivi alla base del proponimento di Coinbase

Come era abbastanza prevedibile, la notizia non ha tardato a destare perplessità in un gran numero di esperti del settore. Quando si parla di Dogecoin, e delle meme in generale, si tocca del resto un nervo scoperto, per molti. Ormai da tempo una fetta considerevole dei criptofans non ha dubbi nell’esprimere la propria contrarietà allo scherzo che pure piace tanto a Elon Musk e altre celebrità.

Per capire meglio la decisione di Coinbase, però, occorrerebbe fare un passo indietro. In particolare bisognerebbe ricordare la costante opera di interdizione nei confronti delle criptovalute da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti. Un atteggiamento che è tornato ad aleggiare come uno spettro con la comunicazione dell’inchiesta aperta nei confronti di Ethereum, sulla base dell’ipotesi che ETH sia un titolo.

Evitare limitazioni al mercato nel futuro

A detta di alcuni analisti, quindi, la scelta di Coinbase avrebbe un chiaro sapore strategico. Servirebbe in pratica a impedire limitazioni del mercato nel futuro, da parte dell’ente di regolamentazione dei mercati finanziari statunitensi.

È la tesi in particolare di James Seyffart, analista senior di Bloomberg. Secondo lui, in pratica, Coinbase starebbe forzando i tempi nel preciso intento di impedire alla SEC di catalogare alla stregua di titoli tutte le valute virtuali basate su Proof-of-Work, a partire da Bitcoin.

Queste è quanto dichiarato da Seyffart, al riguardo: “Mi viene spontaneo domandarmi se la SEC si stia opponendo al fatto che questi strumenti vengano catalogati come commodities futures, anziché securities futures. Tutte queste crypto sono basate su Bitcoin e nascono tutte da fork di Bitcoin.  Di conseguenza, viste le approvazioni degli ETF su Bitcoin, non dovrebbe esserci più alcun dubbio sul fatto che non sono dei titoli azionari“.

Altrettanto interessante l’ipotesi lanciata da Andrew Kang, secondo il quale un futures su DOGE sarebbe il semplice antipasto ad un ETF spot sulla principale meme coin. Secondo lui, le possibilità che in futuro sia approvato uno strumento di questo genere superano il 30%. Uno scenario che sarebbe reso ancora più concreto da un’affermazione di Donald Trump alle prossime presidenziali USA. In tal caso le aziende che si stanno muovendo alle spalle del tycoon potrebbe passare all’incasso, anche in questo modo.