Sono stati giorni infernali per la Fiorentina e per tutto l’ambiente viola a causa della scomparsa improvvisa di Joe Barone, ma nonostante il dispiacere per il gravissimo lutto, la Fiorentina è dovuta tornare in campo e il club si è dovuto riorganizzare dal punto di vista dell’assetto societario. La squadra è tenuta a ripartire anche per il suo direttore generale. D’altronde la viola sta lottando ancora su tutti e tre i fronti (campionato, Coppa Italia e Conference League) e al ritorno in campo avrà un calendario intenso e importante da onorare. Il primo sarà quello con il Milan, sabato prossimo, al Franchi. Per commentare la morte di Barone e il momento della Fiorentina di Italiano, Massimo Orlando, che ha vissuto anni importanti con la maglia viola addosso, è intervenuto a Tag24
La Fiorentina di Italiano nel ricordo di Joe Barone: Orlando a Tag24
Non è facile tornare in campo dopo il lutto, ma i ragazzi di Italiano vogliono farlo anche per Barone. Il malore del direttore generale, a poche ore di distanza dal match con l’Atalanta, quando erano tutti nell’hotel che li ospitava in ritiro, e poi la conseguente scomparsa, ha scosso l’ambiente. Sono stati giorni d’inferno per una società che qualche anno fa aveva già vissuto un trauma simile, con la morte di Davide Astori. Ora la Fiorentina dovrà trovare le forze stringendosi uno accanto all’altro, come già stanno facendo al Viola Park. Barone voleva vincere e questa dovrà essere la motivazione principale per tornare in campo con convinzione, essendo ancora in corsa su tre fronti. Ieri intanto il club ha comunicato il nuovo assetto societario. Per commentare la morte di Barone e il momento della Fiorentina di Italiano, Orlando, che ha vestito questa maglia per 6 anni, è intervenuto a Tag24.
Giorni drammatici per la Fiorentina, qual è il tuo ricordo di Joe Barone?
“Grandissimo dispiacere, è stata una tragedia enorme. Purtroppo la Fiorentina ha già vissuto qualcosa di simile. Eravamo a ridosso di una partita, con tutta la squadra e i dirigenti lì. E’ normale che l’ambiente sia scosso anche perchè queste cosa non se le aspetta mai nessuno. Ho conosciuto bene Joe Barone quando è arrivato a Firenze. Una persona che tanti hanno discusso, ma era di un’efficienza incredibile, un lavoratore instancabile. Praticamente faceva tutto lui. Da quando sono arrivati, a parte il primo anno, la squadra è cresciuta e stanno ottenendo dei risultati, sia a livello nazionale che internazionale. Grandissimo merito va a lui, che ha amato tanto la Fiorentina ed era sempre presente al Viola Park. Il club perde un grande personaggio e sostituirlo non sarà facile”.
La squadra è tornata in campo, quanto è difficile adesso per la viola?
“Difficilissimo, anche se poi queste tragedie spesso portano il gruppo, quando l’ambiente è sano, a dare ancora di più. La squadra dovrà mostrare in campo voglia di riscatto. Credo che Italiano e Commisso, che in questi giorni è rimasto a Firenze, chiederanno alla squadra un trofeo da dedicare a Joe Barone. Mi sembra un pensiero corretto da parte del gruppo”.
I ragazzi di Italiano sono ancora in corsa su tutti i fronti, cosa ti aspetti da questo finale di stagione? La Conference League deve essere l’obiettivo primario?
“La partita con l’Atalanta, che è stata rinviata, secondo me era decisiva per le ambizioni di entrambe le squadre. Con i due punti persi con la Roma la viola si era distaccata dalla Champions. Ora giocheranno tutte le partite pensando di migliorare la classifica. Gli obiettivi sono stati dichiarati da Italiano prima della scorsa settimana e sono le due coppe. Coppa Italia e Conference sono i traguardi da raggiungere quest’anno”.
Si ripartirà con il Milan, una squadra in forma e difficile. Che Fiorentina sarà?
“La Fiorentina cambia poco, gioca sempre con il 4-2-3-1. Può modificare gli interpreti, ma in linea di massima la squadra è quella. Per Italiano sarà fondamentale recuperare a pieno Nico Gonzalez, che è rientrato ma dopo l’infortunio non è più lo stesso. Ora sta ritrovando Bonaventura, altro giocatore determinante. Qualcosa da sistemare c’è, ma sul modulo Italiano non credo cambierà perchè è piuttosto integralista in questo senso. Ha recuperato intanto Sottil e Barak e anche Dodo. Potranno essere tutti importanti per questo finale”.
Ormai da qualche anno alla viola manca un bomber di razza. Belotti può essere l’uomo giusto?
“Questo per la Fiorentina è sempre un problema. Belotti con la Roma ha giocato molto bene, ma per gli attaccanti contano i gol. Purtroppo anche lui non sta riuscendo ad incidere in questo senso. Purtroppo qualcosa da sistemare c’è ancora”.
Il futuro di mister Italiano sarà lontano da Firenze, ormai è deciso?
“Mi ero già espresso prima di questa tragedia e penso che in questo momento sia giusto evitare domande sul futuro al mister. La sensazione però, per noi che viviamo l’ambiente, è che il ciclo sia arrivato ormai alla fine. I motivi sono parecchi ovviamente. Italiano ha dato tanto e probabilmente ha esaurito le energie. ha chiesto tanto ai giocatori e per ripartire dovrebbe avere delle garanzie da parte del club. Non è questo ciò che voleva la dirigenza. Ora bisognerà vedere anche come cambieranno le cose senza Joe Barone. Non so se la proprietà, senza di lui, avrà voglia di preseguire questa avventura. resto convinto che Italiano vorrà dare tutto in questi ultimi due mesi e poi chiudere. Spesso il mister viene contestato e non capisco perchè visti i risultati, ma il pubblico ha sempre ragione. Per quel che mi riguarda ha fatto benissimo”.