Una recente sentenza della Cassazione, la n. 7442/2024, ha apportato importanti modifiche alle normative riguardanti le donazioni tra genitori e figli. Questa decisione ha ribaltato una vecchia circolare dell’Agenzia delle Entrate del 2015, che considerava soggette a tassazione sia le donazioni informali, come denaro regalato brevi manu o tramite assegno, sia le donazioni indirette.
Donazioni di soldi da genitore a figlio nel 2024
Con la nuova sentenza, sia le donazioni informali che quelle indirette diventano esenti da imposte, semplificando così la possibilità per un genitore di assistere il figlio nell’acquisto di un’auto o di una casa tramite bonifico.
La circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 30/E dell’11 agosto 2015 inizialmente esentava dall’imposta sulle donazioni alcuni casi di donazione indiretta, come il pagamento di beni da parte di terzi. Tuttavia, questa posizione è stata corretta successivamente, considerando tassabili tutte le donazioni, anche quelle informali.
La Cassazione ha considerato tale impostazione “imprecisa e incompleta”, stabilendo che siano tassabili solo le donazioni registrate, dichiarate volontariamente dal contribuente in una procedura di accertamento tributario, o quelle che superano il milione di euro. Ciò implica che le donazioni informali non registrate non saranno soggette a tassazione, a meno che non vengano registrate volontariamente o dichiarate.
Tipologie di donazioni
Le donazioni possono assumere diverse forme e implicazioni, ognuna con specifiche caratteristiche:
- Donazioni formali: ufficialmente registrate in atti pubblici.
- Donazioni informali: trasferimenti di denaro o beni senza la formalità di atti pubblici, come un bonifico per l’acquisto di un immobile.
- Donazioni indirette: quando una persona acquista un bene a beneficio di un’altra, come un genitore che regala un’auto al figlio utilizzando i propri fondi.
Tuttavia, è importante notare che la franchigia di un milione di euro si applica complessivamente alle donazioni ricevute dal beneficiario durante la sua vita, indipendentemente dalla loro tipologia. Inoltre, le donazioni informali possono essere soggette ad accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate solo se sono “confessate” in un accertamento fiscale o se superano gli 180 mila euro.
Tassazione sulle donazioni da genitore a figlio
Contrariamente all’Agenzia delle Entrate, la Cassazione ha stabilito che le donazioni indirette non sono automaticamente soggette a tassazione. Le ragioni di questa sentenza possono essere riassunte in due punti principali:
- Obbligo di registrazione: la legge non impone un obbligo generalizzato di registrare le donazioni indirette. Sia il donante che il donatario hanno la facoltà di registrarle, senza un vincolo coercitivo.
- Potere di accertamento: l’amministrazione finanziaria può effettuare accertamenti sulle donazioni indirette solo in due situazioni specifiche: se il valore della donazione supera un milione di euro oppure se la donazione è stata dichiarata.
Questo nuovo orientamento offre maggiore flessibilità alle famiglie che intendono assistere finanziariamente i propri figli e semplifica le procedure per le donazioni di modesto valore.
Per quanto riguarda le imposte sulle donazioni, queste variano a seconda del beneficiario e del valore della donazione. Ad esempio:
- Per coniugi e figli, è prevista un’imposta del 4% sul valore che supera il milione di euro.
- Per fratelli, si applica una tassa del 6% sul valore oltre i 100.000 euro.
- Per parenti fino al terzo grado, l’aliquota è dell’8% sul valore totale della donazione, senza franchigie.
- Per donazioni a persone estranee alla parentela, si applica un’aliquota fissa del 6% sul valore complessivo dei beni donati, senza franchigie.
La regolarizzazione volontaria delle donazioni informali può essere vantaggiosa, specialmente per donanti con elevati redditi e per gli eredi del donatario. Oltre a chiarire la successione ereditaria, evitando dispute future tra eredi, pagare le imposte fornisce maggiore tranquillità ai beneficiari, specialmente in caso di controlli fiscali.
La decisione della Cassazione ha finalmente dissipato le controversie su questo argomento. L’amministrazione fiscale dovrà ora adeguarsi a questi nuovi principi, a meno che non intervengano ulteriori leggi in materia.