Brett (BRETT) è l’ennesima meme coin a fare la sua apparizione sul mercato delle criptovalute nel preciso intento di ripercorrere le orme di Dogecoin.

Rispetto ad altri progetti vanta una sua particolarità, essendo basata sulla blockchain di Base e è riuscita ad attirare una buona attenzione da parte di chi ama lo spirito ironico che caratterizza questo particolare ambito. Tanto da essere in pratica la meme coin più popolare su Base.

Se al momento si trova al 2456° posto nella classifica di CoinMarketCap non sono pochi coloro che scommettono sulla sua futura fortuna. Spinti a farlo anche dal recente listing sull’exchange Bitget, che ha dato una notevole spinta alla sua reputazione.

Cos’è Brett e cosa si propone

Brett è una meme coin ispirata all’omonimo personaggio del fumetto “Boy’s Club” e amico intimo di Pepe, quella che rappresenta al momento una vera e propria icona culturale della criptosfera. Se da un punto di vista prettamente tecnologico non presenta particolari peculiarità, può invece essere interessante il richiamo alla collaborazione con influencer, artisti e creatori di contenuti. Una sorta di SocialFi applicata al mondo delle meme coin, la quale potrebbe esaltare il senso di comunità che ispira di solito questo genere di progetti.

Al tempo stesso occorre sottolineare che il sito di Brett indica nella sua roadmap lo sviluppo di applicazioni decentralizzate in grado di esaltare il lato umoristico del progetto. Cui si va ad aggiungere il riferimento agli NFT ispirati ai momenti iconici di Brett. Nulla di nuovo o di particolare, insomma, rispetto ad altri protocolli concorrenti.

Come funziona Brett

Come avviene per tutte le meme coin, a conferire valore a Brett è la comunità, cui è affidato il compito di pubblicizzare il progetto e convincere altri adepti sulla sua effettiva bontà. Tanto da affermare senza mezzi termini l’assenza di un piano predeterminato per il suo sviluppo.

Tra le sue caratteristiche principali la rinuncia al contratto e l’assenza di una funzione di minting. In parole povere, il primo non può essere manipolato dai creatori, mentre ai token già esistenti non se ne andranno ad aggiungere altri. In tal modo Brett si configura alla stregua di un progetto deflazionistico.

Per il resto, è praticamente ancora tutto da definire. Non si sa se come nel caso di Shiba Inu si punterà a formare un vero e proprio ecosistema popolato di applicazioni decentralizzate adatte alla DeFi o se, come sembra al momento probabile, si punterà a fare di Brett una sorta di manifesto culturale, ma nulla di più. Sarà il futuro a sciogliere eventualmente questi nodi.

Le prospettive di Brett

Nel momento in cui scriviamo Brett si trova a perdere il 13,87% del suo valore rispetto a 24 ore prima. Un comportamento il quale non dovrebbe assolutamente stupire, considerato il momento abbastanza particolare del mercato.

Al tempo stesso, occorre sottolineare che proprio l’indefinitezza rende questa meme coin un progetto potenzialmente pericoloso. Lo è in quanto soggetto più di altri agli umori di mercato. Almeno stando a quanto sinora trapelato, non ci sono particolarità tecnologiche o caratteristiche tali da farne una soluzione d’avanguardia.

Brett non si propone di dare risposte ad esigenze effettive della vita reale, ma semplicemente di sfruttare l’onda positiva delle meme coin. Onda che, però, proprio in questi giorni si sta abbattendo sugli scogli di un mercato che inizia a denotare qualche segnale di cedimento.

Il suo maggior punto di forza, almeno al momento, è rappresentato proprio dal fatto di essere stato lanciato sulla blockchain Base. Una rete che sta dando vita ad un solido cammino di crescita, dando luogo ad un ecosistema molto popolato e animato da progetti e applicazioni che promettono molto. Potrebbe quindi andare di concerto con Base e agevolarsi della sua crescita. Almeno questa è la speranza di molti dei suoi sostenitori.