La Svizzera lascia a bocca aperta tutti quanti e decide di tagliare i tassi dell’1,5%: la mossa è stata giustificata in quanto in tasso di inflazione è sceso sotto i 2 punti percentuali.

La Banca nazionale elvetica ha annunciato ufficialmente la sua decisione di implementare la politica di allentamento monetario. I tassi di interesse sono passati dall’1,75 punti percentuali all’1,5%. Tale mossa ha fatto sì che il franco svizzero cedesse ¾ di punti percentuali contro la moneta unica e scendendo ai minimi nel corso degli ultimissimi 9 mesi.

Svizzera, via al taglio dei tassi dell’1,5%

A grande sorpresa la Svizzera è stata il primo paese del Vecchio Continente ad annunciare il taglio ufficiale dei tassi di interesse. La banca centrale elvetica ha abbassato i tassi di interesse dall’1,75 punti percentuali all’1,5 punti percentuali. Gli analisti esperti prevedevano che i tassi sarebbero rimasti invariati come hanno fatto la Bce, la Fed e la BoE. Dopo l’annuncio dell’allentamento monetario, il franco elvetico è sceso a 1,024 contro la moneta unica.

Le Borse comunitarie, grazie alle indicazioni della banca centrale americana sui tassi, hanno fatto passi in avanti. A beneficiare del taglio dei tassi di interesse sono state Londra, Zurigo e Francoforte. Anche l’indice Ftse Mib di Piazza Affari ha superato i 34.345 punti, anche se rimane lontano dai 42mila punti registrato nel 2007. Analizzando i comparti, ottimo trend i titoli dei microchip: proprio su questi titoli azionari gli esperti consigliano di investire sul mercato borsistico.

Economia svizzera: franco, inflazione e crescita economica

L’inflazione svizzera è scesa all’1,2 punti percentuali, ma vale la pena sottolineare il fatto che il trend inflattivo elvetico non è mai salito così vertiginosamente come negli altri Stati dell’UE. Il picco massimo raggiunto è stato registrato nell’estate 2022 quando l’inflazione svizzera ha raggiunto i 3,5 punti percentuali.

La Banca Nazionale Svizzera ha implementato una strategia di innalzamento dei tassi di interesse ed una strategia di vendita delle riserve valutarie accumulate precedentemente. Questo intervento sul mercato Forex ha consentito al franco elvetico di apprezzarsi e ciò ha permesso di ridurre il costo dei beni oggetto di importazione.

L’inflazione è scesa sotto i due punti percentuali e la banca nazionale elvetica ha ufficialmente comunicato che non proseguirà più alcuna vendita di valute straniere (biglietto verde e moneta unica). Nel corso degli ultimi mesi ciò ha contribuito ad indebolire il cambio.

La crescita economica svizzera è stata piuttosto bassa lo scorso anno (+0,7 punti percentuali). L’indebolimento della valuta elvetica consente di sostenere le esportazioni e di rinvigorire la crescita del Prodotto Interno Lordo.

Il governatore della Banca Nazionale Svizzera lascia il mandato

Dopo aver ricevuto l’incarico dal 2012, il governatore Jordan ha annunciato che a partire dal mese di settembre 2024 lascerà definitivamente il timone della Banca Nazionale Svizzera. Le dimissioni sono state annunciate in anticipo di 4 anni rispetto alla fine del mandato. Con Jordan il franco elvetico si è apprezzato ai massimi contro la moneta unica nei mesi precedenti.

Il franco svizzero può essere considerato un “bene rifugio” per proteggere i capitali nel caso di continue tensioni sui mercati finanziari. Negli anni della crisi dei debiti pubblici dell’Eurolandia, il franco elvetico si apprezzò tantissimo. La valuta della confederazione elvetica è favorita dall’incertezza delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d’America e dal perdurarsi del conflitto bellico in Ucraina e dal protrarsi degli scontri tra Hamas e Israele.

Il bilancio della Svizzera è in attivo, ha un debito sovrano sul Pil pari a 40 punti percentuali e vanta un trend inflazionistico davvero esiguo. Inoltre, c’è da sottolineare il fatto che la Svizzera possiede un’elevata mole di riserve valutarie, che sono decresciute da oltre 945 miliardi di franchi a quasi 680 miliardi di franchi in poco più di due anni.