Niente e nessuno ce l’aveva mai fatta prima ad unire la Sinistra, forse Romano Prodi per un po’, ma Matteo Salvini è riuscito lì dove da mesi prova la segretaria del Pd, Elly Schlein.

Tutte le Opposizioni chiedono le dimissioni di Salvini per le frasi pronunciate dopo la vittoria di Putin alle elezioni in Russia. Tutte, inclusa Azione. Italia Viva invece si defila.

La mozione di sfiducia inserita nell’Odg della Camera lunedì

Le esternazioni del leader della Lega, però non erano piaciute nemmeno al resto del Centro destra, tanto che era stato subito richiesto un chiarimento e una posizione della Premier Giorgia Meloni che prontamente era arrivato.

I capigruppo e deputati di opposizione, a partire da Matteo Richetti (Azione), autore del testo della mozione di sfiducia firmata da Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni hanno depositato e messo all’Ordine del Giorno dell’aula della Camera la mozione a partire da lunedì prossimo, anche se il voto potrebbe slittare di qualche giorno.

La collaborazione con Putin mai rinnegata da Salvini

“Secondo i firmatari del presente atto di indirizzo il ministro Salvini non può rappresentare degnamente la Repubblica Italiana ma, anzi, dimostra di non esercitare appieno le proprie funzioni nell’interesse esclusivo della nazione. Per tali motivi”, la Camera “esprime la propria sfiducia al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e Vicepresidente del Consiglio dei ministri, senatore Matteo Salvini, e lo impegna a rassegnare immediatamente le proprie dimissioni“. 

Così nella mozione presentata dall’Opposizione.

Nel testo della mozione si rimanda all’intesa del 2017 tra la Lega e ‘Russia unita’, “automaticamente rinnovato il 6 marzo 2022, successivamente, quindi, all’invasione russa dell’Ucraina” e al fatto che Salvini “non ha mai agito formalmente al fine di interrompere il rapporto di collaborazione con l’entità politica del Presidente Vladimir Putin”. Quindi, sostengono i firmatari, “nella sostanza, ad oltre due anni dall’inizio dell’illegale invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, il Governo della Repubblica Italiana è rappresentato da un Ministro e Vicepresidente del Consiglio dei ministri che non rinnega né i rapporti di collaborazione con il partito di Vladimir Putin né le sue dichiarazioni di elogio a Putin stesso”.