A Fort Lauderdale, in Florida, l’Italia di Spalletti batte il Venezuela grazie alla doppietta realizzata dal protagonista indiscusso di serata: Mateo Retegui. Il centravanti oriundo, che finalmente è tornato al top della forma dopo uno stop per infortunio, sblocca il match al 40′ e poi, dopo il pari di Machis, decide la partita con la rete che vale la vittoria, a dieci minuti dalla fine. Gli azzurri non brillano e soffrono per buona parte di gara, complice anche il cambio di modulo, attualmente in fase di sperimentazione. Decisivo in tal senso l’intervento di Donnarumma che in avvio para un rigore. Per commentare la prestazione della Nazionale, e le scelte di Spalletti, il direttore Pierpaolo Marino, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

La nuova Nazionale di Spalletti, Marino a Tag24

Mancano ancora 3 mesi all’inizio dei prossimi Europei, in programma in Germania dal 14 giugno al 14 luglio e per i Ct adesso è tempo di fare qualche esperimento. Spalletti non fa certo eccezione, tanto è vero che con queste convocazioni ha dato la possibilità anche a calciatori che finora non avevano mai vestito la maglia azzurra. Una chance importante per potersi giocare le proprie carte. Alla prima uscita a Miami, contro il Venezuela la Nazionale ha convinto solo in parte, ma probabilmente era anche prevedibile considerando il cambio di modulo. Non mancano ovviamente le note positive e la prima riguarda l’attacco. La speranza è che con la doppietta realizzata ieri l’Italia possa aver trovato in Retegui il suo bomber per il presente e per il futuro. Per commentare la prestazione della Nazionale italiana e i nuovi dettami di Spalletti, il direttore Pierpaolo Marino, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Partiamo dal risultato di ieri sera e da questo cambio di modulo. C’è ancora un pò da lavorare se si vuole modificare l’assetto tattico?

“Sinceramente ho visto bene la Nazionale italiana, specie in un’atmosfera che non era certo incentivante da un punto di vista motivazionale. Ho visto delle belle novità e credo che si cominci a vedere la mano del Ct Luciano Spalletti. Sono molto fiducioso per il futuro e per la maglia azzurra”.

Queste due partite sono state l’occasione per fare un po’ di esperimenti da parte di Spalletti, che ha deciso di portare anche calciatori alla prima esperienza in Nazionale. Possono sfruttare questo finale di stagione per diventare papabili anche per l’Europeo?

“Assolutamente sì, ci sono tante belle novità. Mi è piaciuto molto il fatto che si sia confermato come un vero bomber di razza uno come Retegui. Ha dato riscontro alla fiducia che gli è stata riconosciuta da Spalletti e sono davvero curioso anche di vedere gli altri giovani ragazzi in campo. Con un maestro di calcio come il Ct, sono sicuro che questi ragazzi potranno rendere per quelle che sono le loro piene potenzialità”.

Con Retegui la Nazionale italiana ha effettivamente trovato il suo bomber?

“Secondo me sì, perché parliamo di un calciatore che ha già dimostrato di saper reggere l’impatto. Si è presentato alla grande in un club importante e storico come il Genoa e non ha subito l’impatto. È riuscito da subito a dire la sua, sia in termini di gol che di giocate e adesso sta facendo lo stesso anche in Nazionale. È un giocatore che conosco molto bene e che apprezzo, mi ricorda molto Denis che ho avuto all’Atalanta e al Napoli. Naturalmente faccio questo paragone, pur tenendo in considerazione che si tratta di un calciatore con livelli e prospettive superiori. Sono convinto che potrà essere lui a trascinare l’attacco dell’Italia agli europei”.

È d’accordo con la decisione di Spalletti di non convocare nè Scamacca, né Immobile?

“Si può stare, per quelle che sono le indicazioni del campionato, anche se poi alla fine saranno tutti utili perché hanno tutti caratteristiche diverse l’uno dall’altro. Sinceramente stimo molto anche Scamacca e penso che si potrebbe ben integrare con uno come Retegui”.

Da uno come Scammacca si aspettava qualcosa di più in campionato?

“Ha avuto un ambientamento un po’ lento a Bergamo ma nell’ultimo periodo ha dimostrato di essere in crescita. Sto facendo molto bene e sono convinto che si tratta di un ragazzo che non deluderà”.

L’ultima cosa, ritiene corretta la decisione nei confronti di Acerbi e la gestione del Ct, Luciano Spalletti?

“Secondo me Spalletti, con tutte quelle che sono le regole che sta imponendo e ha già imposto, non ha sbagliato niente. Sono regole basilari e in un momento come questo, delicato sia da un punto di vista politico che di tranquillità del ragazzo, ha fatto bene a lasciarlo lontano dal clima della Nazionale. Si dovrà aspettare per capire quali saranno i risvolti che il calciatore dovrà vivere. Inoltre si sarebbe potuto essere un condizionamento politico particolare all’interno del contesto della Nazionale”.