Non ci sono responsabilità per la morte del piccolo Carlo Mattia, deceduto all’ospedale Sandro Pertini di Roma nella notte tra il 7 e l’8 gennaio del 2023, ad appena tre giorni di vita. La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione del caso, aperto con l’ipotesi di omicidio colposo.
Inizialmente si era pensato che il neonato fosse deceduto schiacciato dalla madre. La donna si era infatti addormentata mentre lo allattava, stremata dal travaglio e dal parto, senza nessuno che se ne accorgesse. Anche il personale sanitario del reparto di Ginecologia del Pertini era per questo finito sotto accusa.
Le indagini sulla tragedia hanno però fatto luce su cosa è accaduto davvero quella notte.
Neonato morto al Pertini, chiesta l’archiviazione del caso: “Si è trattato di sindrome della morte in culla”
La donna si era appisolata mentre aveva il piccolo in braccio: al suo risveglio Carlo Mattia non respirava più. Il personale, richiamato dalle urla della madre, era subito accorso, ma per lui non c’era stato niente da fare.
La Procura ha quindi aperto un fascicolo e verificato i turni del personale in servizio, per verificare chi dovesse sorvegliare mamma e bimbo e quindi eventuali negligenze. Il padre del piccolo aveva infatti accusato le infermiere di non aver permesso alla moglie di lasciare il piccolo al nido, nonostante avesse bisogno di riposare.
Dalle indagini è però emerso come i controlli fossero stati effettuati ogni due ore, come da protocollo. Gli esami tossicologici sulla madre sono risultati negativi: non aveva assunto farmaci o altro, ma si era addormentata in modo naturale, probabilmente a causa della stanchezza.
Infine, gli esami istologici eseguiti dal medico legale Cipolloni durante l’autopsia hanno confermato che si è trattato di un caso di SIDS, ossia di ‘morte improvvisa del lattante’. Un evento inspiegabile che può verificarsi nei bambini sotto l’anno di età.
La madre ha avuto un altro bambino
Il protocollo del ‘rooming in‘, che prevede le cure della madre sul neonato subito dopo il parto ed è adottato dalla struttura sanitaria romana, era stato stato rivisto dopo la tragedia. Anche il Ministero della Salute ne aveva richiesto un’analisi dettagliata.
La mamma 29enne del piccolo Carlo Mattia, una settimana fa, ha dato alla luce un bambino. Ha però scelto un altro ospedale per partorire.