Alcune imposte del passato e del presente si distinguono per la loro singolarità, sfidando le convenzioni e spesso, sollevando dibattiti. Andiamo a riepilogare alcune tra le tasse più insolite imposte in differenti parti del mondo, offrendo uno sguardo intrigante su come le società hanno gestito la fiscalità in modi spesso inaspettati. Ecco a voi le tasse più strane del mondo, alcune delle quali si pagano ancora oggi.
Le tasse più strane del mondo: un viaggio nella Storia, dall’antichità alla rivoluzione industriale
La storia della tassazione rivela pratiche sorprendenti che riflettono le economie e le culture delle società passate. Nell’antico Egitto, ad esempio, il monopolio faraonico sulla produzione dell’olio da cucina imponeva ai cittadini l’obbligo di acquistarne di nuovo, senza possibilità di riutilizzo. Questo sistema non solo generava entrate, ma controllava anche la qualità dell’olio circolante.
L’antica Roma, nota per il suo ingegno ingegneristico e legislativo, applicava una tassa sull’urina. Questo liquido, raccolto dai bagni pubblici, aveva molteplici usi nell’industria tessile e nella cura personale, dimostrando come le tasse potessero derivare da risorse apparentemente insolite.
In epoche successive, tasse come quella inglese sugli scapoli oltre i 25 anni, introdotta nel 1695, e la tassa del codardo per i cavalieri che si rifiutavano di combattere, riflettono tentativi di influenzare il comportamento sociale e morale attraverso il sistema fiscale.
Imposte contemporanee: creatività e controversie
Anche nel contesto moderno, alcune tasse continuano a sorprendere per la loro originalità. La recente introduzione di una tassa per i visitatori della città di Venezia mira a gestire il flusso turistico e preservare l’ecosistema unico della Laguna.
Al di là dell’Italia, esempi globali di tassazione insolita includono la tassa sul sale in Francia, che ha giocato un ruolo nella Rivoluzione francese, e la tassa sulla barba nella Russia zarista, voluta da Pietro il Grande per occidentalizzare l’aspetto dei suoi sudditi.
Le tasse più strane del mondo: dall’Unione Sovietica al Kerala, tasse sociali e discriminatorie
L’Unione Sovietica introduceva tasse su scapoli e famiglie piccole come mezzo per incentivare modelli familiari desiderati dallo Stato, mentre la tassa di soggiorno cinese in Canada del 1885 rifletteva tentativi di limitare l’immigrazione da specifiche regioni geografiche.
Le tasse potevano essere usate anche per rinforzare strutture sociali e discriminazioni: nel Kerala, la tassa sul seno imponeva alle donne di casta inferiore un tributo per il diritto di coprirsi.
Le tasse più strane del mondo: l’imposta sui social media in Uganda
Nel 2018, l’Uganda ha introdotto una tassa giornaliera sui social media, una mossa senza precedenti a livello globale. Ogni giorno, per accedere a piattaforme come Instagram, WhatsApp, Facebook, Twitter e TikTok, gli ugandesi devono versare 200 scellini, pari a circa 5 centesimi di euro. Considerando il reddito pro capite del paese, questa tassa non è trascurabile. Il presidente Yoweri Museveni ha giustificato la tassa come un tentativo di limitare il gossip online, anche se molti la vedono come una limitazione della libertà di espressione.
Il tributo per respirare in Venezuela
L’Aeroporto Internazionale di Maiquetia di Caracas, in Venezuela, ha introdotto una tassa unica nel suo genere: il tributo per respirare. Questa tassa, destinata a coprire i costi di un avanzato sistema di filtrazione dell’aria, ammonta a circa 20 euro per passeggero.
Una tassa sugli affari illeciti negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, l’IRS richiede che i proventi derivanti da attività illegali, inclusi furti e tangenti, siano dichiarati e tassati come “altro reddito“. Non dichiararli può comportare accuse di evasione fiscale, oltre alle conseguenze legali dell’atto illecito in sé.
Tasse insolite nel mondo: l’imposta sulla stregoneria in Romania
A seguito di una crisi economica nel 2011, la Romania ha iniziato a tassare mestieri un tempo non ufficialmente riconosciuti, come la stregoneria. Cartomanti, astrologi e maghi devono ora versare il 16% del loro reddito come tasse, un esempio di come le pratiche culturali e sovrannaturali possano essere integrate nel sistema fiscale moderno.
Il controllo dei nomi dei bambini in Svezia
In Svezia, l’Agenzia delle Imposte gioca un ruolo insolito: deve approvare i nomi dei bambini prima che questi compiano 5 anni. Questa legge, in vigore dal 1982, mira a prevenire l’uso di nomi potenzialmente offensivi o confondenti. Le multe arrivano fino a 5000 corone per i genitori inadempienti.
La tassa sulle flatulenze bovine in Nuova Zelanda
La Nuova Zelanda ha annunciato piani per introdurre una tassa sulle flatulenze bovine entro il 2025, un’iniziativa volta a ridurre le emissioni di metano e combattere il cambiamento climatico. Con l’agricoltura come significativa fonte di metano, questo sforzo evidenzia l’impegno del paese verso obiettivi ambientali ambiziosi.
Le tasse più strane del mondo: imposte insolite in Italia, quali sono
In Italia, i contribuenti si trovano ad affrontare un’ampia varietà di tasse, alcune delle quali possono apparire assurde o obsolete. Nel 2017, l’Agenzia delle Entrate ha rivelato che un lavoratore autonomo con partita IVA aveva da pagare fino a 890 tasse annuali, mentre per i dipendenti statali il numero era di 471. Nonostante la vastità di queste imposte, l’85% del gettito fiscale proviene solo dal 20% delle tasse, evidenziando la necessità di semplificazione.
Tra le tasse più bizzarre e contestate si annoverano quelle per l’occupazione di suolo pubblico dovuta all’ombra di un tendone, l’esposizione della bandiera italiana, e l’iconico canone Rai, una tassa sul possesso di apparecchi televisivi risalente al 1938.
Altre tasse controversie riguardano momenti chiave della vita, come nascita, matrimonio, e morte, oltre a tasse comunali meno note ma ugualmente gravose, come la Tosap o l’imposta sulla proprietà di cani. Infine, esistono tasse datate e oggi alquanto bislacche, come l’accisa sui carburanti introdotta per finanziare eventi storici ormai lontani nel tempo (come la guerra in Abissinia). O meglio, come specificato da più parti, in realtà non è così, visto che dal 1995 queste accise sono diventate strutturali. Ma nulla vieta di dire che quelle tasse, pensate per eventi che oggi non esistono più, e nemmeno nel 1995, in quella data sono divenute strutturali, fissate nel tempo, giustificate in questo modo perché casualmente non avevano più senso di essere.