Quando un cane entra a far parte di una nuova famiglia, instaura un rapporto speciale con almeno una persona di riferimento, che sia in grado di assicurargli sicurezza e cure costanti. Ridurre però questo rapporto a un mero legame di opportunità sarebbe fuorviante e riduttivo. Inoltre, la stessa parola “padrone” trae in inganno. La relazione tra il cane e il suo umano di riferimento è un legame di affetto e di sostegno reciproco, e su queste basi si fonda l’attaccamento che entrambi sviluppano. Uno scambio che non combacia quindi con una posizione unilaterale di dominio. In che modo il cane sceglie il suo padrone? Scopriamo quali sono i presupposti per la creazione di un tale legame, così importante tanto per la bestiola che per la persona che se ne prende cura.
Come capire se il cane ti ha scelto come padrone
Il cane solitamente sceglie il proprio padrone in base alla sensazione di sicurezza e protezione che l’umano riesce a infondergli. Un po’ come si fa con un capo branco, colui che lo sa guidare, istruire e proteggere diventa il suo punto di riferimento. Con il passare del tempo, la relazione si sviluppa su un piano di reciproca intesa, fatta di momenti normativi alternati a gioco e scambio di coccole.
Quando un cane, soprattutto quando è cucciolo, entra in una nuova casa, è normale che sviluppi un legame elitario con uno dei componenti del nucleo familiare. Non è detto che sia la persona che normaImente si occupa di sfamarlo e portarlo a passeggio, anche se l’intensità della frequentazione può fare da suggello al rapporto. I segnali che ci fanno capire che l’animale ha scelto il suo umano preferito sono il fatto che risponde immediatamente ai suoi comandi o richiami, dimostra di fidarsi ciecamente di lui senza esitazioni, non è timoroso in sua presenza, lo segue collaborativo e vivace.
Perché si insaturi una relazione sana tra umano e animale è necessario che ci sia un rapporto di reciprocità. I cani poi sono capaci di grande empatia, avvertono gli stati d’animo del padrone e si sintonizzano con i suoi umori. Riescono per giunta a fiutare gli stati alterati del suo organismo e la presenza di malattie. Il legame che si viene a creare è profondo e intenso, e si basa sulla comprensione reciproca, oltre che sullo scambio di affetto e attenzione. Una profonda connessione emotiva che dura nel tempo.
Un cane può scegliere più di un padrone?
Il cane può creare legami forti anche con altri membri del nucleo familiare. Nonostante esista un rapporto privilegiato con l’umano di riferimento, la naturale propensione di Fido alla socializzazione lo porta a instaurare rapporti profondi anche con altre persone, soprattutto se queste si alternano nella sua cura quotidiana e sanno infondergli lo stesso senso di protezione e amore.
Per favorire dunque l’instaurarsi di più relazioni di reciproco affetto e intesa, si possono creare abitudini all’interno della famiglia che coinvolgano tutti nella vita del cane. Facilitare la partecipazione anche dei più piccoli di casa alle incombenze che lo riguardano, come dargli da mangiare o portarlo a passeggio, può essere una strategia efficace per creare connessioni profonde e durature.
Inoltre è necessario che il comportamento di tutte le persone che si relazionano quotidianamente con lui sia coerente. Tutti sono dunque chiamati a far rispettare le stesse regole, come il divieto di utilizzare certe zone della casa o che tipo di cibo fargli mangiare e a quali orari, oltre a trattarlo con la medesima cura e affetto. Se il cane entra in confusione, tornerà sempre da colui che è in grado di assicurargli un maggiore senso di sicurezza e stabilità emotiva.
Un cane può dimenticare il suo padrone?
Esperienza e letteratura sono concordi nel dare una risposta negativa a tale quesito. Basta citare un cane per tutti, Argo, il fedele amico a quattro zampe di Ulisse, che è riuscito a riconoscerlo dopo 20 anni di assenza dalla sua Itaca, morendo di felicità, e di vecchiaia. Anche se si tratta di una storia inventata, il racconto epico ripropone la consapevolezza già diffusa nell’antichità della capacità di attaccamento di un cane al proprio padrone. Non dimenticarlo nonostante la lontananza di anni è la prova della notevole memoria associativa di questi animali, capaci di essere fedeli all’umano con cui hanno instaurato un rapporto importante.
Quante sono le immagini che oggi corrono in rete e che raccontano l’incontenibile esaltazione dei cani al ritorno dei propri padroni rimasti assenti da casa a lungo per i più svariati motivi? Che si tratti di militari tornati dal fronte o persone guarite dopo lunghe degenze ospedaliere, le reazioni dei loro amici a quattro zampe si assomigliano un po’ tutte: bestiole pazze di gioia che saltano sul proprio umano per leccargli la faccia, alternando convulse scodinzolate e giravolte euforiche. No, un cane non dimentica mai il suo padrone.