Perché il MEF non ha ancora emesso il BTp Italia? È già da un anno che non viene emesso un BTp Italia e, a quanto pare, non è detto che ne possa essere lanciato nei prossimi mesi.

In nove mesi il Tesoro italiano ha emesso tre tranche di BTp Valore per un ammontare di oltre 50 miliardi di euro. Si tratta di un grandissimo successo che va oltre le proiezioni degli esperti: ciò conferma che gli investitori italiani e stranieri hanno fiducia sul mercato obbligazionario tricolore.

A stimolare gli ordinativi è il calo dello spread, che si sta registrando ultimamente. Per quanto riguarda il BTp Italia, l’ultima emissione risale ad un anno, ma non vi è alcuna certezza che possa essere collocato un nuovo bond sul mercato nei prossimi mesi. Anche perché al Tesoro italiano non conviene molto emettere il BTp Italia in questo momento.

Perché il MEF non ha ancora emesso il BTp Italia?

È passato un anno da quando il Tesoro italiano ha emesso il BTp Italia e, al momento, non è detto che possa essere emesso un nuovo bond. L’inflazione rallenta la corsa, anche se i rincari si fanno sentire sulle tasche degli italiani. Analizzando i dati relativi all’inflazione emerge che gli italiani non temono più l’elevato trend inflazionistico.

Essendo il rischio percepito in modo minore, minore è l’attrazione per il BTp Italia. Di conseguenza, il MEF non è assolutamente motivato ad emettere questo bond in quanto rischierebbe di attrarre pochi risparmi delle famiglie italiane. Al governo italiano conviene emettere questi bond quando è in grado di staccare cedole basse.

Ora come ora al Tesoro italiano non conviene proprio emettere il BTp Italia, ovvero il bond indicizzato all’inflazione. Per il momento i risparmiatori non pregano alcuna emissione del BTp Italia anche perché le famiglie risparmiatrici hanno investito sul bond a 5 anni, che vanta un rendimento pari a 3,25 punti percentuali al lordo, ovvero 2,7 punti al netto.

Quali sono i BTp Italia in circolazione?

Al momento sono 8 i BTp Italia che sono in circolazione. I BTp Italia che scadono nel 2028 offrono rendimenti reali pari a poco più di 2,10 punti percentuali, il BTp Italia che scade nel 2030 vanta un rendimento pari a 2,3 punti percentuali. Nel frattempo, lo spread BTp/Bund è rimasto vicino a 125 punti base.

Sul taglio dei tassi di interesse, gli esperti hanno preso in considerazione ed esaminato i dati macroeconomici (inflazione, salari, disoccupazione) dell’economia americana. L’economia a stelle ed a strisce è in ripresa, il trend inflattivo è in calo e la Fed potrebbe non essere troppo lontana dall’implementare l’allentamento monetario.

Investire in BTp conviene?

A seguito del continuo rialzo dei tassi di interesse deciso dalla Bce e da tutte le banche centrali dell’Occidente, numerosi risparmiatori ed investitori hanno ridotto la quota degli asset più speculativi a favore dei BoT e dei BTp. In questo scenario macroeconomico i titoli statali italiani hanno iniziato ad offrire rendimenti piuttosto generosi ed appetibili.

Dal momento che il livello di rischiosità dei BTp sia quasi nulla, si può comprendere perché tali bond siano così gettonati. È il momento giusto per poter acquistare i BTp ed è possibile che tale situazione possa durare ancora per qualche settimana. Tra i punti di vantaggio da non trascurare è che i BTp beneficiano di una tassazione davvero favorevole.

Il regime fiscale per le persone fisiche prevede l’applicazione di un’aliquota pari a 12,5 punti percentuali. Questo prelievo fiscale trova applicazione agli interessi cedolari ed alla differenza che intercorre tra la quotazione di emissione sotto la pari e il valore di rimborso. L’imposta sostitutiva viene applicata direttamente dalla banca o dall’intermediario creditizio o finanziario, che funge da sostituto di imposta.