Affitti brevi: il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato il nuovo regolamento comunitario relativo alla raccolta ed alla condivisione dei dati concernenti le locazioni brevi.
I proprietari dovranno registrare i propri dati e riceveranno un numero che dovrà essere indicato sulle piattaforme sul web e sui siti web corrispondenti. La finalità è quella di accrescere la trasparenza nel comparto degli affitti brevi e di aiutare le autorità a regolamentare il comparto turistico.
Il nuovo regolamento comunitario introduce interessanti obblighi che riguardano la registrazione dei locatori e i loro immobili destinati all’affitto breve. Gli host saranno tenuti a comunicare le informazioni relative al numero dei posti letto ed alla tipologia di unità immobiliare.
Affitti brevi: cosa cambierà con il nuovo regolamento comunitario?
Con l’approvazione del nuovo regolamento comunitario da parte del Consiglio dell’Unione Europea arriverà la banca dati comunitaria delle locazioni brevi. La finalità concernente l’approvazione del regolamento comunitario è quello di semplificare la registrazione dei proprietari degli immobili da destinare all’affitto breve (case, appartamenti, ville, stanze, etc.).
Altro obiettivo è quello riguardante la riduzione delle incoerenze ed incongruenze relative alle modalità attraverso cui i sito web condividono i dati con le autorità pubbliche, accrescendo la fiducia degli utenti nei confronti di questi servizi. Grazie a questo strumento verranno rafforzati i controlli al fine ultimo di lottare contro l’evasione fiscale. Il regolamento verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale UE ed entrerà in vigore entro due anni.
Affitti brevi: obbligo di dotarsi di un CIN
Il DL n. 145 del 2023 ha l’obiettivo di lottare contro l’evasione fiscale collegata ai contratti di locazione breve. Tale regolamento ha introdotto l’obbligo di adottare il CIN, ovvero il Codice Identificativo Nazionale Affitti Brevi. L’obbligo di dotarsi di tale codice riguarda le unità immobiliari ad uso residenziale destinate a contratti di affitto per finalità ad uso turistico, le strutture turistico-ricettive alberghiere ed extra, unità immobiliari ad uso abitativo destinate all’affitto breve.
La banca dati è tenuta e gestita dal Ministero del Turismo. Chiunque conceda in locazione un’unità immobiliare ad uso residenziale o una porzione della stessa, il proprietario del bene immobiliare deve esporre il codice all’estero dello stesso. Anche gli annunci pubblicati sulle piattaforme dovranno contenere il CIN. Il regolamento comunitario punta a semplificare la registrazione dei proprietari e delle unità immobiliari oggetto di locazione breve.
Inoltre, il regolamento punta a ridurre le incongruenze relative alle modalità attraverso cui le piattaforme telematiche condividono i dati con le autorità e contribuisce ad accrescere la fiducia degli utenti che fruiscono di tali servizi. Tale regolamento introduce una procedura di registrazione dei proprietari tramite la quale è necessario indicare il tipo di unità immobiliare e l’indirizzo del bene immobiliare.
Deve essere indicato il numero massimo di guest che il bene immobiliare può accogliere. Nel caso in cui i proprietari siano persone fisiche sarà utile provvedere alla registrazione del nome e del numero di identificazione, oltre ad altri dati riguardanti l’identificazione della persona. Nel caso in cui i proprietari fossero società sarebbe necessario fornire i seguenti dati: il nome di tutti i rappresentanti legali, la denominazione ed il numero nazionale di registrazione dell’attività di business.
Affitto brevi: conclusioni sulle novità in arrivo
Il regolamento comunitario sugli affitti brevi ha l’obiettivo di combattere l’evasione fiscale e di introdurre una nuova banca dati delle locazioni brevi. Grazie alla procedura sarà possibile ottenere un numero di registrazione ed il CIN potrà essere indicato sui portali sul web.
Gli Stati comunitari si impegneranno a creare un ingresso telematico unico per ricevere i dati che sono oggetto di comunicazione da parte ei broker immobiliari online. Le piattaforme devono richiedere ai proprietari di fornire il numero di registrazione e di condividere le informazioni con le pubbliche autorità.