Con l’arrivo della Domenica delle Palme, si dà inizio alla Settimana Santa, un periodo di rievocazione e celebrazione centrale nella liturgia cristiana, in cui si commemorano gli ultimi giorni della vita di Gesù sulla terra, culminanti nella sua Passione, Morte e Risurrezione.

Qual è il significato della Domenica delle Palme?

Il racconto dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme si trova nei quattro Vangeli, sebbene con lievi differenze. Matteo e Marco menzionano la folla che sventolava rami di alberi o fronde prese dai campi, Luca non specifica questo dettaglio, mentre Giovanni parla esplicitamente di palme.

Questo episodio richiama alla mente la festa ebraica di Sukkot, conosciuta come la “Festa delle Capanne”, durante la quale i pellegrini affluivano a Gerusalemme per salire al tempio in processione. Ognuno portava con sé un lulav, un fascio di rami di tre alberi: la palma, simbolo della fede; il mirto, simbolo della preghiera che sale al cielo; e il salice, con le foglie a forma di bocca chiusa, simbolo del silenzio davanti a Dio. Questi rami venivano legati insieme con un filo d’erba, e spesso si aggiungeva anche un etrog, una specie di cedro, rappresentante il buon frutto di Israele.

Il cammino dei pellegrini era scandito dalle invocazioni di salvezza, con il grido “Osanna” o “Hoshana” in ebraico, che significa “salva” o “salvatemi”. Questo era un momento di festa e di richiamo alla liberazione dall’Egitto, quando il popolo ebraico, dopo il passaggio del Mar Rosso, aveva vissuto per quarant’anni in capanne nel deserto. Secondo la tradizione, la festa di Sukkot sarebbe stata il momento in cui il Messia promesso si sarebbe manifestato.

L’ingresso di Gesù a Gerusalemme

Così avvenne che Gesù facesse il suo ingresso a Gerusalemme, la capitale del potere sia civile che religioso in Palestina. Eppure, a differenza dei re terreni che solitamente giungevano montati su destrieri fieri e maestosi, Egli scelse di cavalcare un’asina, un gesto di umiltà e gentilezza che lo contraddistingueva. Nei racconti dei Vangeli, si narra che, giunto con i suoi discepoli a Betfage, nelle vicinanze di Gerusalemme, inviò due di loro in paese a procurare un’asina e il suo puledro. Se qualcuno avesse obiettato, dovevano rispondere che il Signore ne aveva bisogno e sarebbero stati immediatamente autorizzati. Questo evento si svolse affinché si adempisse ciò che era stato predetto dal profeta Zaccaria, che recita: “Dite alla figlia di Sion: Ecco il tuo re viene a te mite, seduto su un’asina, su un puledro, figlio di una bestia da soma” (Vangelo di Matteo, 21:1-11).

I discepoli, fedeli alla richiesta del Maestro, procurarono gli animali e, la mattina seguente, li coprirono con mantelli su cui Gesù si sedette, dirigendosi verso Gerusalemme. La folla, radunatasi numerosa in risposta alle voci sull’arrivo del Messia, stese i mantelli sul suolo mentre altri tagliavano rami dagli ulivi e dalle palme abbondanti nella regione. Agitando festosamente questi rami in segno di omaggio, esclamavano: “Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nell’alto dei cieli!”.

Liturgia della Domenica delle Palme

La liturgia della Domenica delle Palme prende avvio in un luogo adatto all’aperto, distante dalla chiesa, dove i fedeli si riuniscono e il sacerdote benedice i rami di ulivo o di palma. Dopo la lettura di un brano evangelico, i rami vengono distribuiti ai presenti e la processione inizia il suo cammino verso l’interno della chiesa. Una volta giunti all’interno, prosegue la celebrazione della Messa, caratterizzata dalla solenne lettura della Passione di Gesù, tratta dai Vangeli di Marco, Luca e Matteo, secondo il ciclo liturgico annuale; vale la pena notare che il testo della Passione è diverso da quello letto durante la celebrazione del Venerdì Santo, che si basa sul Vangelo di San Giovanni.

Il racconto della Passione viene letto in modo alternato da tre lettori rappresentativi: il cronista, i personaggi coinvolti nella vicenda e Cristo stesso. Questo racconto si articola in quattro parti distintive: l’arresto di Gesù, il processo ebraico, il processo romano e la condanna, l’esecuzione, la morte e la sepoltura.

I ramoscelli d’ulivo

Alla fine della Messa, i fedeli portano a casa i ramoscelli di ulivo benedetti, considerati simboli di pace, e li scambiano con parenti e amici. In molte regioni, è consuetudine che il capofamiglia utilizzi un rametto, intinto nell’acqua benedetta durante la veglia pasquale, per benedire la tavola imbandita nel giorno di Pasqua.

Perché la data della Domenica delle Palme cambia ogni anno?

La data della Domenica delle Palme è legata al periodo pasquale e cade durante la Quaresima, che termina con il Giovedì Santo, primo giorno del cosiddetto “Triduo Pasquale”. Tuttavia, la sua celebrazione non è fissa, poiché è direttamente collegata alla Pasqua, la cui data varia ogni anno. Questa festività mobile viene stabilita in base alla prima luna piena successiva all’equinozio di primavera del 21 marzo. Di conseguenza, la data della Pasqua oscilla tra il 22 marzo e il 25 aprile per i cattolici. Per gli ortodossi, invece, la data varia tra il 4 aprile e l’8 maggio, poiché seguono il calendario giuliano anziché quello gregoriano utilizzato dai protestanti e dai cattolici.