Pietro Costanzia di Costigliole: sarebbe lui, secondo gli investigatori, l’esecutore materiale dell’aggressione con il machete, avvenuta lo scorso 18 marzo 2024 a Torino e costata la gamba sinistra a un 23enne. Il ragazzo, di nobili origini, è stato rintracciato in un albergo della città e sottoposto a fermo ieri, 20 marzo.
Nelle ultime ore sono emersi ulteriori dettagli sulle circostanze in cui il giovane è stato individuato dalle forze dell’ordine. Anche la ragazza che era con lui in hotel è stata arrestata: l’accusa nei suoi confronti è detenzione di stupefacenti finalizzata allo spaccio.
Intanto gli inquirenti continuano a cercare il complice, ossia la persona che era alla guida dello scooter da cui poi sarebbe sceso Costanzia per mettere in atto la “spedizione punitiva”.
Aggressione con il machete a Torino, arrestata anche la ragazza di Pietro Costanzia
Secondo una prima ricostruzione, la Squadra Mobile, come scrive Il Corriere, avrebbe trovato dosi di cocaina e hashish in hotel. Per questo la ragazza- estranea all’aggressione- è stata arrestata.
Pietro Costanzia di Costigliole, figlio di un conte soprannominato ‘Il Santo’, è invece accusato di tentato omicidio, anche se la sua posizione potrebbe aggravarsi ulteriormente.
Il rampollo, classe 2000, sarebbe infatti destinatario di un ordine di cattura internazionale per alcuni reati commessi in Spagna, dove viveva prima di decidere di rientrare in Italia. Per due giorni è rimasto chiuso in albergo, usando un documento non suo.
Lui, al momento del fermo, ha negato ogni coinvolgimento nell’agguato: pensava di essere stato raggiunto dalle forze dell’ordine proprio per ordine dei magistrati spagnoli. In serata, davanti al pm, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Intanto non c’è ancora nessuna traccia del suo complice, che risulta ancora in fuga.
Le ipotesi sull’aggressione
Secondo le indagini, Costanzia di Costigliole e la vittima, O.B., si conoscevano e si frequentavano. La ragazza del 23enne ferito a colpi di machete, presente al momento dell’aggressione, aveva fornito informazioni alle forze dell’ordine. Riferendo che il fidanzato era stato già minacciato nei giorni precedenti per alcuni apprezzamenti fatti a una ragazza.
Non è escluso, però, che alla base di questo brutale assalto ci sia però qualcosa di ben più grave, come questioni legati alla droga.
Intanto la vittima, O.B., resta ricoverato in terapia intensiva.