Se si è beneficiari di pensione sociale o assegno sociale, può sorgere il timore che la titolarità di un immobile, utilizzato come residenza principale, possa compromettere il diritto a ricevere tali prestazioni assistenziali.
Tuttavia, va precisato che il reddito derivante dalla proprietà della prima casa non viene considerato ai fini dell’accesso alla pensione sociale o all’assegno sociale. Pertanto, l’intestazione dell’immobile come residenza principale non comporta la perdita del beneficio da parte dell’assicurato.
Chi ha una casa di proprietà può avere la pensione sociale?
Se si è proprietari della prima casa e la si utilizza come residenza principale, questa non viene considerata nel calcolo dei redditi utilizzati per determinare l’assegnazione del sussidio. Questa informazione è confermata direttamente sulla pagina ufficiale dell’INPS. Si specifica che ai fini dell’assegnazione non vengono presi in considerazione:
- Trattamenti di fine rapporto (TFR);
- Reddito derivante dalla casa di abitazione (la prima casa utilizzata come residenza);
- Competenze arretrate soggette a tassazione separata;
- Indennità di accompagnamento destinate a invalidi civili, ciechi civili e sordi (indennità di comunicazione);
- Assegno vitalizio erogato agli ex combattenti della prima guerra mondiale (1915-1918).
Inoltre, conferma dell’esclusione della prima casa dal calcolo dei redditi è giunta anche da un’ordinanza della Corte di Cassazione.
Con il provvedimento 1081 del 2015, la Corte è intervenuta in una controversia in cui un cittadino contestava il rifiuto dell’INPS di convertire in assegno sociale una pensione di invalidità civile, sostenendo che la soglia reddituale fosse stata superata a causa dell’immobile di abitazione.
La Cassazione ha respinto l’argomentazione dell’INPS, basandosi anche su precedenti sentenze e sull’interpretazione della normativa sugli assegni sociali.
In particolare, la Corte suprema ha chiarito che le disposizioni in materia escludono esplicitamente il reddito derivante dalla prima casa, confermando quanto già stabilito da varie sentenze tra il 2012 e il 2013.
Assegno sociale e beni immobili, come funziona?
La normativa relativa all’assegno sociale è definita in modo chiaro ed esaustivo sul portale ufficiale dell’INPS. Tra i requisiti da soddisfare per ricevere questa prestazione, è specificato che è necessario rispettare determinati limiti reddituali stabiliti dalla legge.
I redditi considerati per l’assegnazione e il calcolo dell’importo del sussidio comprendono:
- Redditi soggetti a tassazione IRPEF, al netto dell’imposizione fiscale e contributiva;
- Redditi esenti da imposta;
- Redditi soggetti a ritenuta alla fonte come tasse sul gioco d’azzardo;
- Redditi soggetti a imposta sostitutiva, come interessi bancari e postali derivanti da investimenti;
- Redditi derivanti da terreni e fabbricati.
Inoltre, rientrano nella considerazione:
- Pensioni di guerra;
- Rendite vitalizie erogate dall’INAIL;
- Pensioni dirette erogate da Stati esteri;
- Pensioni e assegni erogati agli invalidi civili, ai ciechi civili e ai sordi;
- Assegni alimentari.