Qual è l’entità della pensione derivante da uno stipendio mensile di 1100 euro? Consideriamo una retribuzione annua lorda di circa 21000 euro, che non è particolarmente elevata.
Per calcolare l’importo della pensione, è necessario conoscere non solo la retribuzione annua lorda, ma anche l’età del lavoratore prossimo alla pensione e l’anzianità contributiva accumulata.
Pensione con stipendio da 1.100 euro al mese
A 67 anni, con 38 anni di contributi versati, si stima una pensione di circa 900 euro al mese; mentre con 42 anni di contributi si potrebbe ricevere una pensione di circa 1000 euro mensili. Con il sistema Quota 103, l’assegno pensionistico non supererebbe i 1000 euro netti al mese, mentre coloro che optano per l’Opzione Donna, a 58 anni, riceverebbero approssimativamente 650 euro al mese.
Pensione di vecchiaia
Immaginiamo un lavoratore di 67 anni, in età pensionabile, con un’anzianità contributiva di 38 anni, di cui 12 anni di contributi versati prima del 1995 e 26 anni dal 1996 al 2022.
Per calcolare la sua pensione considerando uno stipendio di 1100 euro al mese, dobbiamo adottare un approccio misto, combinando il sistema retributivo e quello contributivo.
La prima parte della pensione, calcolata tramite il sistema retributivo, è determinata applicando un’aliquota del 2% per ogni anno di contributi, considerando le retribuzioni degli ultimi anni di lavoro, generalmente più alte. Questo ci dà una prima quota di circa 7000 euro.
La seconda parte, calcolata con il sistema contributivo, deriva dall’accumulo del 33% della retribuzione per ogni anno di lavoro. Considerando la retribuzione annua lorda di 21000 euro e i 26 anni di contributi, otteniamo un montante contributivo di 180.180 euro.
Applicando il coefficiente di trasformazione del 5,723% (per il 2023) a questo montante, otteniamo una seconda quota di circa 9500 euro.
Sommando le due quote, otteniamo un importo lordo annuo di 16500 euro, corrispondente a circa 1270 euro lordi al mese, pari a circa 900 euro netti al mese.
Aumentando l’anzianità contributiva a 42 anni (con 16 anni di contributi prima del 1995 e 26 anni dopo), mantenendo costanti età e retribuzione lorda annua, la pensione prevista è di circa 1000 euro netti al mese.
In caso di riduzione dell’anzianità contributiva a 30 anni, la pensione sarà inferiore ai 700 euro netti al mese. Mentre con solo 26 anni di contributi dal 1996 ad oggi (sistema contributivo puro), la pensione prevista è di circa 600 euro netti al mese, al limite del trattamento minimo.
Pensione anticipata
Se consideriamo uno stipendio di 1100 euro netti al mese e l’accesso alla pensione tramite Quota 103, prevista dalla legge di bilancio, possiamo fare alcune stime. Con questa misura, è possibile andare in pensione a 62 anni di età con almeno 41 anni di contributi.
Supponiamo un lavoratore che abbia versato contributi per 15 anni fino al 1995 e per gli altri 26 anni dal 1996 ad oggi. Utilizzando il sistema misto, la prima quota di pensione sarebbe di circa 7500 euro, mentre la seconda quota, considerando un coefficiente di trasformazione del 4,882% nel 2023, sarebbe di circa 8800 euro.
Sommando le due quote, si ottiene un importo lordo annuo di pensione di 16300 euro, corrispondenti a circa 1250 euro lordi al mese, pari a circa 950 euro netti al mese.
In un altro scenario, consideriamo uno stipendio di 1100 euro al mese, 65 anni di età e 43 anni di contributi versati. Con la legge Fornero, ci si potrebbe aspettare una pensione di circa 980 euro al mese, mentre con un anno in più (66 anni) l’importo potrebbe quasi raggiungere i 1000 euro al mese.
Le donne lavoratrici che intendono accedere all’Opzione Donna a 58 anni di età, con 35 anni di contributi versati, non avrebbero un esito favorevole. Con il calcolo della pensione basato sul sistema contributivo, potrebbero ricevere un assegno di circa 650-700 euro al mese.