Gli incrementi salariali noti come “scatti di anzianità” rappresentano una pratica consolidata nel contesto lavorativo, in cui i dipendenti ricevono automaticamente un aumento periodico in base all’esperienza accumulata presso la stessa azienda. Questa forma di retribuzione, regolata dalla Contrattazione Collettiva Nazionale del Lavoro (CCNL), costituisce un incentivo per i lavoratori a permanere nel medesimo contesto lavorativo nel tempo, migliorando costantemente le proprie competenze e contribuendo così a un’eccellente performance aziendale.

Quanto aumenta lo stipendio con lo scatto di anzianità?

Il numero e la frequenza degli scatti di anzianità variano a seconda del settore di appartenenza e delle specifiche clausole contrattuali stabilite. Generalmente, tali incrementi oscillano tra 7 e 10, con modalità di maturazione determinate dalle disposizioni del CCNL e dalle caratteristiche del contratto di lavoro.

Anche la somma dell’aumento di stipendi varia in base al CCNL di riferimento.

La frequenza con cui si maturano gli scatti di anzianità dipende principalmente dalla durata del servizio prestato dal dipendente, calcolata dalla data di assunzione. Questi aumenti possono essere espressi in percentuale o in cifra fissa e mirano a premiare l’impegno e la dedizione del lavoratore, riconoscendone il livello di competenza professionale raggiunto nel tempo.

In sostanza, gli scatti di anzianità rappresentano un modo per valorizzare l’esperienza accumulata dai dipendenti all’interno dell’azienda nel corso degli anni. Garantire tali incrementi salariali costituisce un investimento a lungo termine per l’azienda, poiché incentivano i dipendenti a rimanere nel medesimo contesto lavorativo, promuovendo il continuo miglioramento delle proprie abilità e garantendo così un’elevata performance aziendale nel tempo.

Scatti di anzianità in busta paga: dove trovarli e come calcolarli?

Nella busta paga è possibile individuare la presenza degli scatti di anzianità. Come accennato in precedenza, questi scatti rappresentano incrementi salariali, ossia somme aggiuntive incluse nel calcolo della retribuzione mensile del dipendente. Pertanto, tali importi sono indicati nel cedolino fornito dal datore di lavoro, generalmente separati dallo stipendio base e identificati come aumenti salariali specifici.

Per individuare gli scatti in busta paga, è sufficiente esaminare il cedolino: nella sezione dedicata alle componenti fisse della retribuzione, accanto alla voce relativa allo stipendio base, si troverà un’indicazione denominata “Scatti” o simile.

Per calcolare lo scatto presente in busta paga, è necessario essere a conoscenza dell’entità dell’aumento stabilita dal Contratto Collettivo Nazionale (CCNL), il quale tiene conto del settore di appartenenza e delle specifiche condizioni contrattuali. Di solito, l’importo dell’aumento salariale viene espresso in percentuale rispetto allo stipendio base o in cifra fissa, e solitamente è riportato all’interno di una tabella dettagliata.

Operativamente, per calcolare il prossimo scatto presente in busta paga, si seguono questi passaggi:

Determinare la paga minima contrattuale relativa alla propria categoria professionale: comunemente, l’importo dello scatto corrisponde al 4% della paga base contrattuale, la quale varia a seconda del tipo di lavoro svolto. Moltiplicare la paga minima per il 4%: il risultato ottenuto rappresenterà il valore dello scatto di anzianità. Infine, è fondamentale conoscere la data di riferimento: gli scatti di anzianità vengono conteggiati a partire dalla data di assunzione indicata nel contratto di lavoro.

Esempio di Scatti di Anzianità

A titolo illustrativo, consideriamo i passaggi di livello e gli scatti di anzianità secondo il Contratto Collettivo Nazionale del Commercio (CCNL). Secondo questo accordo, il personale che lavora presso la stessa azienda ha diritto a ricevere dieci scatti triennali. Ciò significa che un lavoratore può ottenere uno scatto di anzianità ogni 3 anni, fino a un totale di 10 scatti.

Gli scatti di anzianità hanno un valore specifico, che varia a seconda del livello di inquadramento, come riportato di seguito:

  • Quadro: 25,46 euro
  • I livello: 24,84 euro
  • II livello: 22,83 euro
  • III livello: 21,95 euro
  • IV livello: 20,66 euro
  • V livello: 20,30 euro
  • VI livello: 19,73 euro
  • VII livello: 19,47 euro

È importante rimanere informati su eventuali modifiche ai CCNL pertinenti. Ad esempio, nel 2021 gli scatti di anzianità per i metalmeccanici hanno subito delle variazioni a seguito di una nuova classificazione dell’inquadramento professionale.

Chi ha diritto agli scatti di anzianità?

Non tutti i lavoratori possono vantare automaticamente il diritto agli scatti di anzianità, poiché tale prerogativa dipende dalle disposizioni del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) applicabile. In generale, possono beneficiare degli scatti di anzianità coloro che:

  • sono assunti con un contratto a tempo indeterminato;
  • sono assunti con un contratto a tempo determinato;
  • sono impiegati con un contratto di lavoro dipendente.

Va sottolineato che il diritto agli scatti di anzianità non è legato al tipo di orario di lavoro, sia esso a tempo pieno o part-time. In tal caso, si applica il principio di proporzionalità, il quale prevede che gli scatti retributivi siano calcolati in base al tempo effettivamente lavorato.

D’altra parte, non hanno diritto agli scatti di anzianità:

  • i collaboratori coordinati e continuativi;
  • i lavoratori autonomi;
  • i tirocinanti e gli stagisti.

È fondamentale ricordare che gli scatti di anzianità sono riconosciuti solo in caso di continuità del rapporto di lavoro con lo stesso datore di lavoro. In situazioni di riassunzione, gli scatti di anzianità accumulati in precedenza potrebbero non essere garantiti. Tuttavia, il lavoratore ha comunque il diritto di richiedere al datore di lavoro l’applicazione degli scatti di anzianità precedenti.

Quando si perdono gli scatti di anzianità?

Gli scatti di anzianità vengono persi ogni volta che si cambia datore di lavoro. In questa situazione, sarà necessario ricalcolare gli scatti partendo dalla data di assunzione presso il nuovo impiego. Anche in caso di riassunzione con lo stesso datore di lavoro, non è garantito che gli scatti di anzianità precedenti vengano riconosciuti.

Cosa succede agli scatti di anzianità durante il passaggio di livello? In generale, esistono due prassi comuni tra i Contratti Collettivi Nazionali (CCNL):

  1. Lo scatto di anzianità viene incorporato nell’aumento salariale legato al passaggio a un livello superiore: in questa situazione, lo scatto di anzianità maturato viene assorbito nell’aumento di stipendio derivante dal nuovo livello. Questo evita un doppio incremento della retribuzione. Tuttavia, potrebbe verificarsi una riduzione complessiva del salario a seguito dell’assorbimento dello scatto, rendendo necessario l’assegnazione di una compensazione aggiuntiva;
  2. Gli scatti di anzianità maturati sono considerati cumulativamente fino al passaggio di livello: in questo caso, il nuovo scatto viene calcolato sommando il valore totale degli scatti ottenuti fino a quel momento e dividendolo per l’importo del nuovo scatto.

In sintesi, è possibile perdere gli scatti di anzianità quando si cambia datore di lavoro, durante una riassunzione con lo stesso datore di lavoro e durante un passaggio di livello.