Una storia agghiacciante arriva da Ancona: un uomo avrebbe violentato le sue due figlie, insieme ad altri suoi amici. La sorella più giovane, all’epoca dei fatti, non aveva neppure 14 anni, mentre la seconda appena 16. Nessuna delle due si era confidata con l’altra, ciascuna pensando erroneamente che ciò accadesse solo a lei. Ma la realtà si sarebbe rivelata diversa.

Ancona, abusi sessuali su due ragazzine

Caduta in uno stato di depressione, la sorella maggiore di 16 anni si è rivolta a uno psicologo e solo durante le sedute è riuscita ad avere il coraggio di raccontare e condividere la sua esperienza. “Papà mi ha violentata”, ha confessato. Liberandosi di quel peso, è emerso, stando alle sue dichiarazioni, che il padre avrebbe abusato di lei più di una volta. Il professionista ha segnalato il caso alla Procura e ciò ha innescato un’indagine che ha portato gli assistenti sociali ad intervenire nella famiglia.

Successivamente, anche la sorellina più giovane, all’epoca 12enne, ha raccontato di aver subito gli stessi abusi, sia in casa che durante le vacanze. Le due ragazze trascorrevano del tempo sia con la madre che con il padre, poiché i genitori stavano attraversando una separazione. La sorellina più piccola ha anche menzionato altri adulti che avrebbero abusato di lei, frequentatori del bar del paese, amici del padre. Due di loro l’avrebbero toccata in modo inappropriato, fingendo di sollevarla per poi farla sedere sulle loro gambe.

Dopo queste rivelazioni, è stata avviata un’indagine e le due sorelle sono state ascoltate con il metodo dell’incidente probatorio, al fine di fissare le accuse come prova in caso di processo. Il padre e gli altri due adulti ora rischiano il processo per violenza sessuale aggravata e continuata. Sotto accusa c’è un uomo di 58 anni, padre delle due vittime, un altro uomo di 56 anni e un kosovaro di 38 anni, amici del bar.

Gli eventi si sono verificati tra il 2016 e il 2019, nell’hinterland della provincia dorica. La vicenda è venuta alla luce alla fine del 2021 grazie al supporto psicologico ricevuto dalla ragazza di 16 anni. Secondo le accuse, la sorella maggiore avrebbe subito violenza sessuale in due occasioni, la prima nel maggio 2016, durante una lite in casa con il padre. Dopo averla colpita, l’avrebbe costretta ad unirsi a lui sul divano dove avrebbe abusato di lei. La seconda volta sarebbe stata nel giugno 2018, nella camera da letto del padre, dove lui l’avrebbe toccata prima di avere un rapporto sessuale con lei, impedendole di muoversi.

La sorella minore sarebbe stata abusata dal padre nel 2018, in un’altra residenza dove si era trasferito dopo la separazione dalla moglie, per ben quattro volte. Un altro episodio sarebbe avvenuto nel 2019, durante una vacanza in Puglia per le festività natalizie. Inoltre, la sorella minore avrebbe subito molestie da parte di due amici del padre al bar del paese dove vivevano, nel 2018.

I tre accusati negano tutte le accuse

Nell’udienza preliminare di ieri, presieduta dal giudice Alberto Pallucchini, sia le due figlie che la madre si sono costituite parte civile, assistite dagli avvocati Jacopo Saccomani, Maria Stefania Ottoni e Sonia Speranzini. Richiedono un risarcimento danni che supera i 500.000 euro. Il giudice deciderà se rinviare a giudizio i tre imputati nell’udienza del 16 luglio.