Il settore del caffè si trova ad affrontare una serie di problematiche e criticità senza precedenti, aggravate sia dal cambiamento climatico che dalle tensioni geopolitiche. Queste problematiche stanno mettendo a rischio la disponibilità di caffè, con potenziali impatti significativi sui costi e sulla qualità del prodotto finito che raggiunge i consumatori. Andiamo a vedere perché si sta parlando di crisi del caffè, nel dettaglio.
Crisi del caffè: gli effetti del cambiamento climatico
Il cambiamento climatico sta influenzando negativamente la produzione di caffè in diversi modi. L’aumento delle temperature, la variazione delle precipitazioni e l’incremento dell’incidenza di parassiti e malattie costituiscono sfide significative per i coltivatori di caffè. Queste condizioni climatiche avverse stanno compromettendo i raccolti in paesi chiave per l’esportazione di caffè, come l’Indonesia e l’Uganda, dove si registrano raccolti inferiori alla media e perdite di prodotto.
Il fenomeno di “El Niño“, che provoca un aumento della temperatura superficiale del mare e influisce sul clima globale, ha aggiunto ulteriori pressioni, con gli agricoltori che temono per la sopravvivenza delle loro coltivazioni di caffè.
Infine, un rapporto intitolato “La crisi climatica e il tuo caffè” pubblicato da Christian Aid evidenzia come il riscaldamento globale potrebbe ridurre del 54% le terre disponibili per la coltivazione del caffè entro il 2100.
Crisi del caffè: l’impatto delle tensioni geopolitiche
Le tensioni geopolitiche, come quelle osservate nella regione del Mar Rosso, stanno complicando ulteriormente gli approvvigionamenti di caffè. Il rischio di attacchi da parte di milizie Houthi ha costretto le compagnie di navigazione a modificare le rotte commerciali, circumnavigando l’Africa e provocando un aumento dei tempi di consegna e dei costi di trasporto. Questa situazione sta contribuendo a una pressione al rialzo sui prezzi del caffè a livello globale, con rilevanti conseguenze per l’intera filiera produttiva.
La situazione critica dei magazzini di caffè
Le scorte di caffè a livello mondiale si trovano a livelli bassi in modo preoccupante, capaci di coprire soltanto otto settimane di consumo globale. Questo scenario di magazzini sotto pressione evidenzia una fragilità del settore che potrebbe portare a una carenza acuta di caffè nei prossimi mesi, con effetti diretti sui prezzi al consumo e sulla stabilità del mercato.
Arabica e Robusta: le varietà in crisi
Mentre la varietà Arabica sembra reggere meglio le condizioni di mercato attuali, la Robusta è in una situazione di crisi evidente, con un deficit produttivo che si protrae ormai da tre anni. La varietà Robusta, cruciale per molti blend di caffè, ha visto il suo prezzo superare i 3.000 dollari al mercato di Londra, riflettendo la gravità della situazione di approvvigionamento.
Quali sono le regioni più colpite dalla crisi del caffè
Paesi come il Brasile e l’Indonesia, pilastri della produzione globale di caffè, stanno affrontando condizioni climatiche estreme che minacciano i raccolti. Il Brasile, noto come il più grande produttore di caffè al mondo, ha subito colpi significativi a causa di aridità e gelate severe, mentre l’Indonesia, quarto maggiore esportatore, ha visto la sua produzione ridursi al minimo in oltre un decennio a causa di piogge eccessive seguite da un clima estremamente secco.
Crescita dei prezzi e preoccupazioni per il futuro
Nel 2023, il prezzo del caffè ha visto un aumento del 40%, con un picco storico a giugno, riflettendo la gravità della situazione. Questo aumento è attribuito principalmente alle avverse condizioni climatiche in Brasile e Indonesia, come descritto in un paragrafo precedente, che hanno limitato significativamente l’offerta mentre la domanda globale rimane inalterata o in crescita.
La combinazione di sfide climatiche e geopolitiche presenta uno scenario piuttosto per il futuro del caffè. La diminuzione delle scorte e l’incertezza riguardo la capacità produttiva dei paesi esportatori sollevano questioni sulla sostenibilità a lungo termine dell’offerta di caffè. Inoltre, la difficoltà di garantire redditi adeguati ai coltivatori potrebbe spingerli a sostituire le colture di caffè con alternative più redditizie, riducendo ulteriormente l’offerta di questa risorsa.