Il Trattamento di Fine Servizio (TFS) dei dipendenti pubblici è un’indennità, appunto, di fine rapporto di lavoro. Da non confondere con il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), in quanto gli stessi destinatari sono differenti, così come sono diverse le modalità di calcolo.
L’indennità spetta ai lavoratori dipendenti del settore pubblico che sono stati assunti con contratto di lavoro a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2000.
I tempi di erogazione sono molto lunghi, ma la Ragioneria Generale dello Stato ha bocciato le proposte di legge per la riduzione dei tempi di erogazione.
Per quale motivo? Vediamo, prima di tutto, a chi spetta e come funziona il TFS, quando viene pagato e perché non è possibile ridurre i tempi.
Come funziona il TFS dipendenti pubblici?
Il TFS è un indennizzo che viene corrisposto una volta cessato il rapporto di lavoro. Spetta ai lavoratori statali assunti con contratto a tempo indeterminato, entro il 31 dicembre 2000.
In particolare, spetta:
- Ai dipendenti civili e militari dello Stato;
- Ai dipendenti del comparto Enti locali e sanità;
- Ai dipendenti degli Enti pubblici non economici;
- Ai dipendenti pubblici che non hanno optato per il Fondo Pensione Complementare di categoria Espero per scuola e AFAM e Perseo Sirio per tutti gli altri.
Il TFS non deve essere confuso con il TFR, il quale si applica ai dipendenti pubblici che sono stati assunti dopo il 31 dicembre 2000.
Come funziona? Il Trattamento di Fine Servizio funziona tramite l’erogazione di un’indennità gestita direttamente dalla Direzione Inps competente.
L’indennità è composta da:
- Buonuscita;
- Premio di servizio;
- Anzianità.
Come ottenerlo?
Per avere il TFS dipendenti pubblici non è necessario presentare alcuna domanda. Il trattamento viene erogato automaticamente, al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
Come funziona l’ottenimento? Una volta concluso il rapporto di lavoro, l’amministrazione invia all’Inps la documentazione necessaria alla liquidazione. Le modalità di accredito del trattamento vengono indicate dal lavoratore tramite il Fascicolo previdenziale del cittadino, accessibile sul sito dell’Inps.
Quando viene erogato il TFS ai dipendenti pubblici?
Proprio sui tempi di pagamento si concentrano i principali problemi del TFS, che sono molto lunghi.
In caso di raggiungimento della pensione per età anagrafica o anni di servizio, l’indennità viene riconosciuta alla cessazione del servizio. Viene pagato, però, non prima di 12 mesi dal momento della fine del rapporto di lavoro.
Ci sono, però, alcune eccezioni:
- Il pagamento avviene entro 105 giorni, in caso di inabilità al lavoro o per decesso;
- Il pagamento è previsto non prima di 24 mesi, in caso di licenziamento, dimissioni volontarie e destituzione.
Come avviene il pagamento del Trattamento di Fine Servizio?
- In un’unica soluzione, se l’ammontare è pari o inferiore a 50.000 euro lordi;
- In due rate annuali, se l’ammontare è compreso tra 50.001 euro e 100.000 euro lordi;
- In tre rate annuali, se l’ammontare è superiore a 100.001 euro lordi.
Perché la Ragioneria dello Stato boccia la liquidazione in tempi più rapidi?
La Corte Costituzionale, con sentenza n. 130/2023, ha dichiarato anticostituzionale il differimento e la rateizzazione del TFS dipendenti pubblici. I tempi di attesa, in alcuni casi, sono molto lunghi.
Tuttavia, la Ragioneria Generale dello Stato ha bocciato le proposte di legge per ridurre da un anno a tre mesi il tempo di pagamento della prima rata dell’indennità.
Per quale motivo? La misura costa troppo: si parla di 3,8 miliardi di euro solo per il 2024. La proposta di legge prevedeva che la prima rata dovrebbe essere pagata entro tre mesi dalla pensione. Inoltre, la proposta suggeriva anche un incremento delle soglie, passando da 50.000 euro previsti a 63.000 euro per la prima rata.
Sullo stesso argomento, si rimanda a: Liquidazione Tfs: aumentano tassi d’interesse e ritardi