Cumulabilità tra indennità di accompagnamento e bonus anziani. Il 18 marzo 2023 ha visto la luce sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo numero 29 del 2024, nel quale sono state istituite nuove disposizioni riguardanti le politiche dedicate alle persone anziane. Tra queste spicca il bonus anziani pari a 850 euro. La prestazione universale, si affiancherà all’indennità di accompagnamento, per coloro che ne faranno richiesta.

È importante notare che nel primo comma dell’articolo 34 di questo provvedimento, viene ufficialmente istituita, in via sperimentale, dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026, il nuovo bonus anziani.  Vediamo insieme come funziona e quanto si possono avere entrambi gli aiuti.

 Cumulabilità tra indennità di accompagnamento e bonus anziani

 È stato ufficializzato il nuovo bonus anziani in via sperimentale per il biennio 2025-2026, la prestazione è subordinata alla necessità di garantire l’assistenza agli anziani, al fine di promuovere il progressivo potenziamento dei servizi di assistenza domiciliare e del supporto all’autonomia personale delle persone anziane non autosufficienti.

La natura della misura permette la conciliabilità con l’indennità di accompagnamento; pertanto gli anziani non autosufficienti potranno ricevere un doppio aiuto, a condizione che si soddisfino i requisiti anagrafici e reddituali.

Per questo motivo, a partire dal 1° gennaio 2025, coloro che ricevono l’indennità di accompagnamento avranno diritto anche al bonus anziani 2025, fissato a 850 euro.

Chi ha diritto a 500€ più 850€ al mese?

Il bonus anziani è uno strumento istituito allo scopo di garantire un supporto economico in favore di coloro che compiono 80 anni di età, in presenza di una soglia reddituale ISEE non superiore a 6.000 euro, oltre alla condizione di non autosufficienza totale, a prescindere dal riconoscimento dell’invalidità al 100%.

Alla luce di queste indicazioni, appare chiaro che i requisiti restringono l’individuazione della platea dei beneficiari. Lo stesso non si può affermare per l‘indennità di accompagnamento che viene rilasciata a prescindere dal reddito annuo del richiedente o del nucleo familiare (se fiscalmente a carico), né degli anni di età, ma il requisito predominante riguarda la condizione di non autosufficienza dal punto di vista sanitario.

Il nuovo bonus è esente da tasse e non può essere oggetto di pignoramento. La normativa prevede la compatibilità tra l’indennità di accompagnamento e il bonus anziani, garantendo così a chi soddisfa i requisiti un importo complessivo mensile di circa 1.380 euro, ovvero l’importo di 850 euro del nuovo bonus anziani aggiunto al valore dell’indennità di accompagnamento, fissata a 531,76 euro al mese, salvo eventuali adeguamenti.

A chi spetta il doppio sussidio?  

 Per sostenere questa iniziativa, l’Esecutivo ha stanziato 500 milioni di euro per il fondo, suddivisi in 250 milioni di euro annui per il periodo 2025-2026.

La nuova indennità per gli anziani in difficoltà economica mira a fornire supporto per la cura e l’assistenza quotidiana. Il bonus di 850 euro dovrà essere utilizzato esclusivamente per coprire le spese relative ai servizi di assistenza forniti da badanti e da imprese qualificate nel settore dell’assistenza.

 La condizione finale prevede che se il bonus viene utilizzato per scopi diversi, l’INPS recupererà le somme percepite indebitamente. È fondamentale notare che, in caso di recupero del bonus anziani, l’anziano continuerà a ricevere regolarmente l’indennità di accompagnamento.

 In conclusione, il nuovo bonus anziani rappresenta un importante sostegno per gli anziani non autosufficienti, offrendo loro un supplemento al trattamento. È importante notare che l’INPS vigilerà sull’uso corretto delle risorse distribuite, al fine di garantire l’equità e la continuità dei benefici per coloro che ne hanno effettivamente bisogno.