Intervenuta dopo alcune segnalazioni, la Polizia di Mazzano (in provincia di Brescia) si è trovata di fronte ad uno scenario disgustoso e oltre ogni limite igienico-sanitario: un ristorante di sushi la cui cucina era sporca e unta, dove gli scarafaggi si mescolavano ai piatti in preparazione e dove l’insalata era presa da un orto ricavato in un’aiuola.
Per il locale è scattata l’immediata chiusura, mentre i proprietari dovranno pagare una multa di 10mila euro. Sconcerto nella comunità di Mazzano dopo la scoperta.
Scarafaggi vivi e morti nel ristorante di sushi: la Polizia chiude il locale
Chissà cosa avranno pensato i frequentatori del ristorante di sushi che ha subìto, ieri 19 marzo a Mazzano (Brescia), l’immediata chiusura a causa di gravissime violazioni delle norme sanitarie ed igieniche. Non bastava solo la preoccupazione per la diffusione del Norovirus, ma si è aggiunto anche il disprezzo che i proprietari del locale mettevano nel proprio lavoro.
La Polizia locale e gli ispettori dell’Ats (azienda tutela salute) sono intervenuti dopo che la vice comandante della Polizia aveva notato un orto ricavato in un aiuola del ristorante, a pochi metri di distanza dall’arteria stradale. Insospettita dalla cosa, la vice comandante ha organizzato un controllo (coordinato dal comandante Stefano Canuto) che alla fine ha dato corpo alla sua intuizione.
Se la sala dove i clienti consumavano le loro ordinazioni era tenuta in ordine, la cucina invece era in uno stato pietoso: in 4 ore gli ispettori hanno trovato muri sporchi, banconi unti, scarafaggi vivi e morti sparsi un po’ dappertutto ed alimenti conservati senza le regolari etichette che ne attestassero la provenienza.
Immediata ed inevitabile la chiusura del ristorante: le serrande sono state sigillate ed i proprietari dovranno celermente ovviare alle mancanze riscontrate (con una completa disinfestazione e pulizia del locale) se vogliono riaprire. I gestori del ristorante dovranno pagare inoltre una multa di 10mila euro, per tutta la serie di irregolarità riscontrate dagli ispettori dell’Ats.
Un cliente aveva lasciato una recensione non proprio lusinghiera e che a posteriori si ricollega a quanto scoperto ieri:
Dopo aver mangiato qui, sono stato male per una settimana intera a causa del salmone chiaramente scaduto che mi hanno servito.
Accuse respinte al mittente, con i gestori che insinuavano che il cliente non potesse essersi sentito male a causa dei loro piatti, ma per quelli di un altro ristorante.