Se n’è andato Luciano De Luca voce della Metro B di Roma amatissima dai pendolari e dagli studenti capitolini. Il suo tono caldo ma, soprattutto, rassicurante metteva a proprio agio i viaggiatori del mezzo pubblico, spesso stipati dal traffico di punta. Nella capitale era diventato una vera e propria celebrità al pari di attori, sportivi e cantanti. Proprio recentemente un master in doppiaggio e podcast aveva organizzato una trasferta in città per i suoi studenti lombardi per godersi “dal vivo” la sua performance. Tra il dolore e lo sgomento degli utenti, ecco chi era l’uomo e come hanno reagito in Rete alla brutta notizia.

Luciano De Luca voce della Metro B a Roma, chi era

Era un uomo qualunque e, allo stesso tempo, un uomo speciale. Perché “speciale” è stata la sua vita lavorativa iniziata semplicemente dall’aver fatto una prova per testare il software. Assunto in Acotral nel 1980 come perito elettronico, nasce a Roma l’8 febbraio del 1954 e vive tutta la sua esistenza nel quartiere Prenestino Labicano. Diplomatosi presso l’Istituto Tecnico Industriale indirizzo informatico Giorgi di Roma, inizia a lavorare come professore di elettronica in alcuni istituti tecnici romani ma la fortuna arriva come genietto dell’informatica. Lo dimostra nel 1979, quando entra nel reparto Ismv (Impianti speciali e meccanismi vari), il ramo che gestiva gli impianti di biglietteria. Là l’azienda spiega di cosa si occupa:

“In sintesi, De Luca era utilizzato per riparare le obliteratrici guaste.”

Un compito iniziale arrivato dopo che De Luca vince il concorso come perito elettronico bandito dall’azienda Acotral, poi diventata Cotral da cui discende Met.Ro, infine fusa con Atac.

Il software per la metro

Cosa ha fatto diventare Luciano De Luca la voce della Metro B di Roma? Il software che controlla il posizionamento dei rotabili sulla ferrovia, con il relativo calcolo delle previsioni dei tempi di attesa in banchina, sviluppato all’interno degli uffici di De Luca, nella dirigenza centrale operativa ma anche, come racconta anni fa l’uomo, nella camera del figlio Alessio a Garbatella, ai tempi studente di ingegneria informatica. E’ lo stesso ragazzo a fornire maggiori lumi in proposito in un’intervista a Romatoday:

“Il sistema acquisisce i dati direttamente dal telecomando del traffico, un apparato fondamentale per realizzare la sicurezza e l’automazione del traffico ferroviario. In questo modo è in grado di conoscere la posizione dei treni in circolazione e, in base ad alcune tabelle che mia padre aveva elaborato e calcolato, a stimare i tempi di arrivo dei treni in ogni stazione, quindi i messaggi di attesa sui cartelli luminosi. Anche i cartelli infatti dipendono dallo stesso sistema.”

Durante lo sviluppo del programma, De Luca registra i primi messaggi audio di prova per testare e mostrare il suo funzionamento ai suoi superiori. Test che erano stati registrati in una sala di registrazione improvvisata nella famosa cameretta con un microfono da pochi euro. Messaggi concepiti come una prova e invece scelti dalla dirigenza aziendale come la voce ufficiale della metro B, su cui la sicurezza purtroppo non sempre è garantita con episodi davvero poco edificanti. Il resto è storia.

Le reazioni

Tra un “Allontanarsi dalla linea gialla” e un “Treno per Rebibbia in arrivo tra 3 minuti”, Luciano De Luca diventa una persona di famiglia per molti romani e lo dimostrano i commenti sentitamente colpiti degli utenti di Instagram. Eccone alcuni come esempio:

“Mi hai accompagnato in tantissimi viaggi. Grazie di tutto. 💙💙”

“Noooo🔥 Quante volte l’ho sentita❤️non la scorderò mai ❤️”

“Non dimenticherò mai quella voce che sembrava “tristezza saltami addosso” ❤️ ma erano anche mesi che non si sentiva più nelle stazioni”