L’8 e il 9 giugno i cittadini si recheranno alle urne per l’elezione del parlamento europeo e in previsione del voto si discuterà di Europa, con un occhio e mezzo alle conseguenze sulla politica nazionale. Sbirciando tra vecchie carte ho trovato un pensiero sul Vecchio Continente di Ernesto Nathan, che fu sindaco di Roma dal 1907 al 1913 con un programma di lavoro e tante realizzazioni, dalla scuola alla sanità, dall’edilizia alla municipalizzazione delle fonti energetiche, dal trasporto pubblico ai beni culturali. E tanto altro ancora.
Qualche anno prima di diventare sindaco entrò a far parte del Grande Oriente d’Italia, la principale comunione massonica, di cui fu gran maestro dal 1896 al 1903 e poi dal 1917 al 1919.
Un epico discorso all’inaugurazione di Palazzo Giustiniani
E proprio in questo ruolo parlò degli Stati Uniti d’Europa. Lo fece il 21 aprile del 1901 all’inaugurazione della sede di Palazzo Giustiniani, oggi al centro di un contenzioso giudiziario che ha visto la Corte di Cassazione a fine gennaio dare ragione al Grande Oriente d’Italia: “La massoneria vive e fiorisce per essersi di volta in volta tuffata nell’acqua lustrale del progresso, assimilando ogni nuova fase di civiltà, il più delle volte divenendone banditrice. Siamo noi, che in nome di quel principio di fratellanza, abbiamo iniziato, spinto innanzi il movimento per la pace e l’arbitrato. Siamo il germe dei vagheggiati Stati Uniti d’Europa”. Da quel giorno ne è passata di acqua sotto i ponti.
Stefano Bisi