A marzo, le pensioni sono state allineate alla nuova struttura dell’Irpef, come stabilito nell’ultima legge di Bilancio. Questo ha comportato un aumento mensile fino a circa 21 euro per coloro il cui reddito pensionistico rientra nel secondo scaglione, compreso tra i 15.000 e i 28.000 euro annui.

Non ci si aspettano ulteriori aumenti per quest’anno, ma il governo sta lavorando su una nuova riforma dell’Irpef che potrebbe portare ad aumenti fino a 100 euro al mese, ovvero 1.200 euro all’anno, a partire dal prossimo anno. Tuttavia, a differenza dell’operazione di quest’anno, nel 2025 si prevede di ridurre le imposte per coloro che hanno pensioni più elevate, almeno fino a 55.000 euro annui. È importante notare che al momento i benefici della nuova struttura dell’Irpef sono limitati a coloro il cui reddito pensionistico non supera i 50.000 euro annui, corrispondenti a circa 4.000 euro lordi mensili.

Pensioni, possibile aumento nel 2025

Secondo le stime, la nuova struttura dell’Irpef potrebbe comportare un aumento mensile fino a 100 euro anche per le pensioni comprese tra i 50.000 e i 55.000 euro annui. Attualmente, sulle pensioni si applica un’aliquota Irpef più vantaggiosa rispetto all’anno precedente, con un’aliquota del 23% anziché del 25% sulla parte dell’assegno compresa tra i 15.000 e i 28.000 euro annui. Tuttavia, la conferma delle nuove aliquote anche nel 2025 non è ancora certa, poiché il governo dovrà trovare le risorse per proseguire con la riforma fiscale, che potrebbe includere una revisione dell’Irpef.

Secondo quanto spiegato dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, si sta valutando l’opzione di estendere lo scaglione compreso tra i 28.000 e i 50.000 euro fino a 55.000 euro. Questo potrebbe garantire un aumento fino a 660 euro all’anno per coloro il cui reddito pensionistico è compreso tra 50.000 e 55.000 euro lordi annui. Inoltre, si sta considerando la possibilità di ridurre l’aliquota applicata a questo scaglione, attualmente al 35%, fino al 34% o addirittura al 33%. In tal caso, l’aumento massimo potrebbe arrivare a 1.200 euro all’anno, ovvero 100 euro in più al mese rispetto alla situazione attuale.

Inoltre, ci sarebbero vantaggi anche per coloro il cui reddito pensionistico supera i 28.000 euro annui, con un ulteriore risparmio di 140 euro all’anno per coloro che ricevono 35.000 euro di pensione e di 240 euro all’anno per coloro che ricevono 40.000 euro.

Le pensioni sotto i 28.000 euro non trarrebbero beneficio dal taglio dell’Irpef. Questo costituirebbe una delusione per coloro che percepiscono redditi più bassi (e che, di conseguenza, versano già meno imposte), i quali hanno ottenuto solo lievi vantaggi dalla riforma dell’Irpef introdotta per il 2024.

Questa riforma ha addirittura escluso coloro che percepiscono pensioni inferiori a 15.000 euro, il che ovviamente sarà motivo di disappunto per loro nel leggere le anticipazioni per il 2025.