Il sostegno finanziario denominato bonus Partita Iva o ISCRO 2024 consiste in un contributo mensile, che va da un minimo di 254,75 € a un massimo di 881,23 €, erogato per un periodo di sei mesi ai detentori di Partita Iva che soddisfano specifici requisiti.

Bonus partita IVA 2024, come funziona?

Le ultime modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2024 includono:

  • L’attività della Partita Iva deve essere attiva da almeno 3 anni anziché 4 come nell’anno precedente.
  • È richiesto di dimostrare una perdita del fatturato del 70% rispetto agli ultimi due anni, invece del 50% come richiesto in precedenza.
  • Gli autonomi devono dichiarare un fatturato annuo inferiore a 12.000 €, rispetto ai 8.145 € del 2023.
  • Il bonus corrisponderà al 25% del fatturato, su base semestrale, dichiarato dal professionista nei due anni precedenti all’anno della richiesta.

Il bonus, equivalente al 25% del reddito da lavoro autonomo certificato dall’Agenzia delle Entrate, viene erogato su base semestrale per sei mesi.

Ad esempio, se un lavoratore autonomo ha dichiarato un reddito di 5.000 € nel 2022, calcolerà i guadagni semestrali dividendo questa cifra per 2, ottenendo 2.500 €. Da questo importo, calcolerà il 25%, risultando in un importo di 625 € mensili per sei mesi (2.500 x 25% = 625).

Se la domanda per il bonus Partita Iva viene presentata all’Agenzia delle Entrate e non risultano redditi da lavoro autonomo negli ultimi quattro anni, la richiesta non sarà accolta. Ad esempio, se la richiesta viene effettuata nel 2024, l’Agenzia delle Entrate dovrà avere a disposizione i redditi degli anni 2021, 2022 e 2023.

Bonus partita IVA 2024, requisiti

Hanno diritto al Bonus ISCRO tutti i liberi professionisti, inclusi coloro che partecipano a studi associati o società semplici, e che sono iscritti alla Gestione Separata INPS, possono beneficiare del bonus Partita Iva.

I requisiti necessari per poter richiedere il bonus sono i seguenti, tutti da possedere contemporaneamente al momento della presentazione della domanda:

  • Essere registrati alla Gestione Separata INPS;
  • Essere titolari di Partita Iva attiva da almeno 3 anni, relativa all’attività che ha motivato l’iscrizione alla gestione previdenziale corrente;
  • Non ricevere l’Assegno di Inclusione;
  • Non godere di alcuna pensione o beneficio legato al reddito, come la NASpI o il DIS-COLL;
  • Aver generato un reddito da lavoro autonomo inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo percepiti nei due anni precedenti all’anno antecedente alla presentazione della domanda;
  • Aver dichiarato, nell’anno antecedente alla presentazione della domanda per il 2024, un reddito annuo non superiore a 12.000 € per l’anno 2023;
  • Essere in regola con i pagamenti dei contributi previdenziali.

Come fare domanda?

La richiesta per il bonus Partite Iva o ISCRO 2024 può essere presentata entro il 31 ottobre di ogni anno, tramite il portale INPS nella sezione “Indennità per lavori autonomi ISCRO: domanda online”.

Una volta sul sito dell’INPS, sarà necessario accedere alla sezione “servizi online” e seguire le istruzioni fornite.

L’accesso può essere effettuato mediante:

  • Carta d’identità elettronica 3.0 (CIE);
  • Carta nazionale dei servizi (CNS);
  • SPID di livello 2 o superiore.

In alternativa, è possibile effettuare la richiesta contattando il Contact Center INPS al numero verde 803 164 da telefono fisso o al numero 06164164 da telefono mobile.

La richiesta per il Bonus ISCRO può essere inoltrata entro il 31 ottobre di ciascun anno e può essere effettuata solo una volta. Coloro che hanno già beneficiato del bonus nel 2023 non potranno richiederlo nuovamente per il 2024.

Diversamente, coloro che non hanno presentato domanda per il bonus Partite Iva nel 2023 possono farlo per il 2024 e, quindi, ottenere il beneficio per la prima volta.

Quando avviene il pagamento del bonus ISCRO?

Una volta verificata l’idoneità del richiedente al bonus Partite Iva o ISCRO 2024, l’INPS trasmetterà all’Agenzia delle Entrate tutte le informazioni necessarie riguardanti il lavoratore autonomo. Successivamente, sarà l’Agenzia delle Entrate a comunicare all’INPS l’esito della valutazione.

Perdita del diritto al bonus

L’INPS, attraverso la circolare n. 94/2021, indica le circostanze che possono comportare la perdita del diritto al bonus Partite Iva, che includono:

  • La cessazione dell’attività di Partita Iva mentre si riceve ancora il bonus;
  • Il conseguimento di trattamenti pensionistici, prestazioni basate sul reddito;
  • L’iscrizione del richiedente del bonus Partita Iva presso altri enti previdenziali obbligatori.

In caso di una delle situazioni sopra menzionate, il diritto al bonus sarà revocato e sarà richiesto il rimborso di tutte le mensilità percepite dopo la perdita dei requisiti.