C’era molta attesa per lo sbarco di Ether.Fi (ETHFI) sul Launchpool di Binance. Un’attesa che non è stata certamente delusa. Dopo il suo listing ufficiale sullo scambio, avvenuto alle 13 italiane di ieri, il prezzo del token ha iniziato a correre a perdifiato. Tanto da aumentare del 1600%, passando da 0,23 a 5,32 dollari, prima di ripiegare intorno ai 4.
Un debutto eccellente, di cui in pochi del resto dubitavano. Tale da spingere molti analisti e trader a porsi una precisa domanda: dove potrebbe arrivare nell’immediato futuro, considerato che già ora Ether.fi si trova al 185° posto nella classifica di CoinMarketCap, con 370 milioni di dollari in termini di capitalizzazione di mercato?
Ether.fi, un esordio significativo
Il debutto di Ether.fi, 49° in ordine cronologico sul Launchpool di Binance, si è rivelato assolutamente all’altezza delle speranze di chi aveva investito sul progetto. La sua quotazione è infatti cresciuta in poche ore del 1600%, prima di un ripiegamento che è da considerare come fisiologico. L’offerta circolante iniziale è di 115,2 milioni di ETHFI, ovvero l’11,52% di quella complessiva pari a un miliardo di esemplari.
Naturalmente in molti, colti alla sprovvista da una crescita così impetuosa, si saranno iniziati a chiedere i motivi alla sua base. Il primo deriva proprio dalla sua natura di LRT, ovvero l’essere una soluzione espressamente dedicata al restaking liquido. In questo ambito si muovono i protocolli che vanno a sfruttare le funzionalità e la sicurezza della Ethereum Virtual Machine per esaltare i rendimenti collegati allo staking.
Un settore il quale, a detta di molti esperti, è destinato a diventare fondamentale in ambito DeFi, in quanto capace di esaltarne le caratteristiche.
Staking liquido: perché è così importante?
Lo staking liquido, in effetti, consente di bypassare quello che è stato, prima del suo avvento, il grande problema dello staking tradizionale. Chi stoccava i propri token, infatti, veniva premiato con un rendimento predeterminato, senza però poter approfittare di altre occasioni con quelli depositati.
I protocolli come Ether.fi, al contrario, rendono possibile stakare i gettoni virtuali senza perderne la disponibilità. All’atto del deposito, infatti, rilasciano un analogo quantitativo di Liquid Staking Derivates (LSD), da investire senza perdere il diritto alla ricompensa prevista.
In tal modo, gli investitori più accorti e dinamici sono in grado di cogliere le migliori occasioni proposte dalla finanza decentralizzata e contribuire alla sicurezza e alla liquidità del sistema. Le risorse impiegate in questo modo invece di restare illiquide continuano a girare, con vantaggi generali.
Dove può arrivare Ether.fi?
La domanda che si pongono in molti, dopo un esordio così brillante, è la seguente: dove potrebbe arrivare Ether.Fi, nell’immediato futuro? Se è sempre azzardato fare previsioni sull’onda degli entusiasmi iniziali, occorre naturalmente sottolineare la grande fiducia che aleggia sul progetto.
Una fiducia che, del resto, ha sempre gratificato Ether.fi, se solo si considera che a finanziarne l’avvento sono stati alcuni nomi di rilievo della scena crypto. A partire dal fondatore di BitMEX, Arthur Hayes, che ha partecipato all’evento di finanziamento guidato da North Island Ventures, Chapter One e Node Capital.
Una delle cose che ha maggiormente impressionato, in questo frangente, è stato il fatto che il suo clamoroso rally si è verificato in un momento in cui il mercato stava ripiegando. Le dinamiche innescate da Bitcoin, infatti, hanno comportato ribassi generalizzati per gran parte dell’ecosfera. Un trend di cui hanno fatto le spese, ad esempio, molte meme coin, ma non solo.
Se era lecito attendersi un rafforzamento del prezzo di Ether.fi, proprio il livello di crescita evidenziato in una fase così contrastata sembra aprire notevoli prospettive per l’azienda. Soprattutto se i trader alla ricerca di vere occasioni d’investimento dovessero decidere di appoggiare lo staking liquido e le soluzioni ad esso collegate.