Chi era Claudia, la donna martire venerata come Santa dalla Chiesa Cattolica, qual è la sua storia e quando si celebra l’onomastico? Vediamo insieme le risposte a queste domande. Oggi la donna, vissuta del IV secolo, vieni solitamente ricordata e celebrata insieme alle sue sei compagne.

Santa Claudia: l’onomastico

L’onomastico di Santa Claudia, secondo la tradizione cristiana, si celebra il 20 marzo di ogni anno. Questo perché il Martirologio Romano (il libro che costituisce la base dei calendari liturgici che ogni anno determinano le feste religiose del cattolicesimo) commemora proprio in tale data un gruppo di sette martiri.

Oltre a Claudia, ci sono anche Alessandra , Eufrasia, Matrona, Giuliana, Eufemia e Teodosia. Proprio queste donne, secondo quanto tramandato negli anni, furono arrestate ad Amiso, località che oggi si trova nell’odierna Turchia.

Il motivo? Le sette si opposero alla persecuzione dei cristiani sotto l’imperatore romano Massimino Cesare, continuando senza sosta a portare il loro messaggio religioso e ad infondere nella popolazione fede e coraggio.

Dopo essersi professate apertamente esse stesse donne cristiane, decisero di non abiurare. Le sette mantennero saldi i propri ideali, nonostante le persecuzioni e le violenze che in quell’epoca vedevano come vittime le persone cristiane.

Così Claudia e le altre accettarono e sopportarono la tortura. Le donne scelsero la morte terrena in cambio della vita eterna. Furono dunque uccise. Nello specifico, furono tutte quante gettate in una fornace ardente.

La storia e il martirio della Santa

La storia di Santa Claudia viene narrata sin dai più antichi testi agiografici ed è, come abbiamo appena visto, strettamente collegata con la vita e la biografia di altre donne martiri. Alessandra, Eufrasia, Matrona, Giuliana, Eufemia e Teodosia.

Queste era poi sono ancora oggi utilizzate come classico esempio di fede incrollabile e di grande coraggio.

La loro attività e le loro opere si svolsero nel 300 ad Amiso, territorio dell’Asia Minore. Nonostante l’allora imperatore romano fosse accecato dall’odio per la nascente Chiesa e per la progressiva ed inarrestabile diffusione della fede cristiana, le donne non fecero mai passi indietro, ma anzi continuarono per la loro strada.

Non si fermarono di fronte alla furia prepotente di tutti quei romani che condannavano aspramente e apertamente la nuova religione che stava prendendo sempre più piede.

Lo sforzo di questi ultimi di far cedere le donne, di farle abiurare e di professare fede e rispetto nei confronti degli dei pagani, alla fine, si rivelò inutile.

Claudia, Alessandra, Eufrasia, Matrona, Giuliana, Eufemia e Teodosia erano incorruttibili e incrollabili, secondo quanto racconta la tradizione. Sopportarono con stoica fermezza le torture, consapevoli che una volta persa la vita terrena avrebbero guadagnato la gloria eterna in cielo.

Proprio per questo motivo affrontarono con serenità il loro martirio. I testi cristiani raccontano che, non appena vennero gettate vive nella fornace ardente, le loro anime ascesero al cielo.

La loro storia venne tramandata di generazione in generazione. Nel corso dei secoli poi si è arricchita di dettagli e di varianti, offrendo diversi e interessanti chiavi di lettura e spunti di riflessione.

In alcuni libri religiosi si parla di altre sette donne morte come martiri ad Ancira. Secondo numerosi storiografi e agiografi, è possibile che si tratti di un doppione della medesima vicenda.

Ciò che si racconta comunque sempre il fatto che queste donne hanno accettato con serenità la loro morte il loro sacrificio per diffondere il messaggio religioso cristiano, mostrandosi molto forti e incorruttibili.

Quando si festeggia? La data

A prescindere da possibili duplicazioni e da variazioni che ci sono state nel corso degli anni in merito alla storia di Santa Claudia, oggi possiamo dire che la sua memoria e la memoria delle altre sei donne (come Santa Alessandra) si celebra il 20 marzo di ogni anno, secondo quanto indicato nel Martirologio Romano.