Pensione anticipata dal 2027: c’è da fare i conti con l’adeguamento all’aspettativa di vita e all’aumento dei requisiti. Quando si potrà andare in pensione in futuro? La domanda non è banale, dal momento che molti lavoratori si trovano con un piede in pensione e l’altro fuori.
L’aumento dei requisiti taglierà fuori dal sistema pensionistico molti lavoratori. Tra qualche anno nulla sarà scontato, neanche l’uscita a 67 anni di età con 20 anni di contributi, uno scostamento anche per la pensione anticipata che potrebbe superare i 43 anni di contributi versati. Vediamo insieme come potrebbero cambiare le condizioni per l’accesso alla pensione dal 2027.
Pensione anticipata dal 2027
Diciamo subito che l’adeguamento all’aspettativa di vita potrebbe slittare a data diversa. Non sarebbe la prima volta che il legislatore interviene congelandolo. D’altra parte, la vita media della popolazione ha subito un drastico calo a causa dell’effetto della pandemia da Covid-19.
Tuttavia, è possibile che vengano introdotti nuovi criteri tali da rendere meno agevole il passaggio dal lavoro alla pensione. Un primo cambiamento è stato registrato nel 2024, con le modifiche ai requisiti per la pensione anticipata Quota 103, l’Ape sociale e l’Opzione donna. L’Italia lentamente sta diventando sempre meno un Paese per i pensionati. Limiti, tagli e riduzioni complicano non poco l’aspettativa previdenziale.
Gli scenari previdenziali sono estremamente suscettibili alle variazioni di cassa. Inoltre, l’Esecutivo dovrebbe dare luce a una nuova riforma delle pensioni alla fine della legislatura.
Cosa cambia?
Il legislatore ha congelato l’adeguamento della speranza di vita per il periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2026. A partire dal 1° gennaio 2027, i requisiti per l’accesso alla pensione saranno adeguati, con cadenza biennale. Almeno per il biennio 2025-2026, non sono previste variazioni per l’accesso al trattamento economico previdenziale.
Quindi, fino al 2026 otterranno la pensione di vecchiaia coloro che maturano 67 anni di età e 20 anni di contributi, mentre per la pensione anticipata ordinaria resteranno in vigore i rispettivi requisiti, ovvero un accumulo contributivo di 42 o 41 anni e 10 mesi (uomini o donne).
Per i contributivi puri con un’anzianità assicurativa al 31 dicembre 1995, per l’anno corrente valgono le seguenti condizioni:
- la pensione di vecchiaia viene erogata a 67 anni di età e con almeno 20 anni di versamenti contributivi, con un “importo soglia” pari a 1 volta il trattamento minimo (assegno sociale). In alternativa, è necessario aver compiuto 71 anni di età con almeno 5 anni di versamenti contributivi effettivi;
- la pensione anticipata contributiva viene rilasciata al compimento dei 64 anni con almeno 20 anni di contribuzione effettiva, con un “importo soglia” non inferiore a 3 volte il trattamento minimo vitale (circa 1.500 euro lordi al mese). Per le lavoratrici con figli, il requisito viene ridotto a 2,8 volte e scende ulteriormente a 2,6 volte con due o più figli. Il trattamento fino al compimento dei 67 anni di età non può superare l’importo soglia di 5 volte il trattamento minimo (circa 2.993 euro lordi al mese).
Pensione anticipata dal 2027 aumenta il requisito contributivo?
Il governo italiano ha già apportato notevoli cambiamenti al sistema pensionistico degli italiani. È stato previsto l’adeguamento dell’aspettativa di vita sia per la pensione anticipata che per le pensioni contributive. Ciò significa che ci sarà un aumento sia del requisito anagrafico che contributivo per accedere ai trattamenti ordinari.
In conclusione, le riforme pensionistiche in Italia riflettono l’adattamento ai cambiamenti demografici ed economici, cercando di garantire la sostenibilità del sistema nel lungo termine.