L’episodio risale al gennaio 2023, uno studente palermitano di Medicina, rimane gravemente ferito dal lancio di una bici dai Murazzi, nella città di Torino. Mauro Glorioso, rimane paralizzato, oggi il processo che è stato celebrato con il rito abbreviato: chiesti 10 anni e otto mesi per il 19enne, Victor Ulinici. L’accusa è di tentato omicidio.

Torino, il legale dell’imputato: “Ha chiesto scusa”

Lungo Po Cadorna, è il 21 gennaio 2023. Dopo aver sputato sulla folla in fila per entrare in una discoteca ai Murazzi, un gruppo di ragazzi lancia una e-bike giù dalla balaustra. Il velocipede di venti chili fa un volo di 10 metri e finisce in testa a un ragazzo siciliano di 23 anni, lesionandogli le vertebre. Resterà paralizzato. 

Oggi Luigi Tartaglino, legale difensore di Victor Ulinici – il 18enne che nel gennaio 2023, insieme ad altri amici, gettò una bici elettrica dalla balconata dei Murazzi di Torino, ferendo gravemente lo studente palermitano di Medicina Mauro Glorioso, rimasto tetraplegico – condannato a 10 anni e 8 mesi, prova a giustificare il suo assistito:

“Il mio assistito ha chiesto scusa tre volte, ha sbagliato, sa di aver rovinato la sua vita e quella del ragazzo. Anche oggi lo ha ripetuto. Si vergogna per quello che ha fatto. Ha ammesso le proprie responsabilità dal primo interrogatorio di convalida, il giudice ha riconosciuto la giovane età del ragazzo, il gesto é gravissimo ma fa anche parte dell’immaturità di questi giovani. Non si sono resi conto in 1 minuto e 12 secondi di quello che hanno fatto, non c’era premeditazione. Anche io mi sono scusato con lui, una persona splendida che ci ha fatto commuovere raccontando la storia del figlio”. 

Il padre di Glorioso: “Non si sono mai pentiti”

Giuseppe Glorioso, il papà dello studente rimasto paralizzato, non giustifica e non perdona quanto successo al figlio che si è ritrovato, suo malgrado, su una sedia a rotelle:

“La cosa che fa più male è che non abbiamo riscontrato pentimento da parte di nessuno. Per il resto rispettiamo la sentenza. Mio figlio – aveva detto l’uomo quanto Mauro era uscito, dopo 120 giorni, dalla rianimazione – ha lottato per la vita e continuerà a lottare per affrontare ogni giorno le conseguenze permanenti delle lesioni gravissime subite agli arti superiori e inferiori. Vivrà in carrozzina per tutta la vita”