Sull’HIV e i suoi modi di trasmissione, c’è ancora molta confusione. Alcuni si chiedono se questo virus si possa contrarre anche con il sesso orale.
È importante affrontare questa questione con informazioni accurate e basate sulla ricerca scientifica per aiutare le persone a prendere decisioni consapevoli ed evitare timori inutili.
Oltre al sesso vaginale e anale, anche il sesso orale è rischioso per l’HIV? Scopriamo i fatti e la verità.
Cos’è l’HIV
L’HIV, acronimo di virus dell’immunodeficienza umana, è il virus precursore dell’AIDS, la fase avanzata e terminale dell’infezione virale.
I sintomi iniziali includono febbre, eruzioni cutanee e gonfiore dei linfonodi. Dopo la diagnosi di AIDS conclamato, invece, la sopravvivenza varia dai 6 ai 19 mesi.
La trasmissione del virus avviene principalmente attraverso il contatto con fluidi corporei infetti, come il sangue o il seme, tramite lesioni cutanee o mucose, e anche attraverso lo scambio di siringhe tra tossicodipendenti.
Al contrario, non vi è alcun rischio di trasmissione tramite contatto quotidiano come la condivisione di oggetti personali o gli abbracci. Sebbene l’infezione da HIV possa rimanere asintomatica per lungo tempo, il virus può essere trasmesso già due giorni dopo l’infezione.
Fortunatamente, grazie alle terapie antiretrovirali, le persone affette da HIV possono vivere una vita normale fino alla vecchiaia. Tuttavia, tali trattamenti risultano efficaci solo se iniziati prima che l’infezione progredisca verso l’AIDS.
Ecco perché sapere la verità, come si trasmette l’HIV è essenziale, specialmente tra i giovani, per promuovere la consapevolezza, il sesso sicuro, combattere il pregiudizio e la discriminazione associati alla malattia. Ma anche per iniziare la cura il prima possibile, nel caso si risulti sieropositivi, perché molti, purtroppo, non sanno di esserlo.
Si può contrarre l’HIV con il sesso orale?
Il rischio di trasmissione dell’HIV durante il sesso orale non protetto esiste, ma è considerato basso, clinicamente non rilevante.
È importante notare che il numero di infezioni sessualmente trasmesse, compreso l’HIV, attraverso il sesso orale è generalmente basso. Ovvero è tecnicamente possibile, ma improbabile e non ben documentata.
L’uso del preservativo maschile durante la fellatio, o di un preservativo femminile (morbida e resistente guaina trasparente che si inserisce nella vagina) durante un cunnilingus, può aiutare a ridurre il rischio di trasmissione dell’HIV e di altre infezioni sessualmente trasmesse. Non solo l’HIV, ma anche il Papilloma Virus.
Quali sono le principali forme di trasmissione dell’HIV
Le principali vie di trasmissione dell’HIV includono:
- il contatto diretto con il sangue infetto;
- il contatto con le secrezioni vaginali, peniene o anali di persone affette da HIV/AIDS;
- la trasmissione da madre a neonato durante la gravidanza, il parto o l’allattamento se la madre è infetta e non riceve cure adeguate.
Non vi è rischio di trasmissione tramite sudore, saliva o contatto con bicchieri o posate. È importante sottolineare che, per trasmettere la malattia, il sistema immunitario della persona infetta deve essere notevolmente compromesso, consentendo alla persona di essere portatrice del virus senza manifestare la malattia.
Se la persona sieropositiva, infatti, è in cura e il virus non è più rilevabile, con carica virale pari allo zero, non sarà in grado di trasmettere in virus.
Come prevenire l’HIV
Ecco le giuste precauzioni che è possibile adottare per evitare l’infezione da HIV:
- Sottoporsi annualmente a test per verificare la presenza di altre Infezioni Sessualmente Trasmissibili (IST);
- Limitare il numero di partner sessuali;
- Evitare il contatto diretto o l’ingestione di fluidi corporei come sperma, fluidi vaginali e sangue;
- Non utilizzare mai siringhe o aghi già utilizzati da altre persone;
- Preferire servizi di manicure, tatuaggio o pedicure che utilizzino materiali monouso o seguano rigorose procedure di sterilizzazione.
Nel caso di una diagnosi positiva all’HIV, è possibile iniziare immediatamente il trattamento antiretrovirale, il che non solo aiuta a gestire l’infezione ma previene anche lo sviluppo dell’AIDS.