Per molti italiani è più importante investire sulla sanità che per sanare il mercato dell’energia e quello del lavoro: questione di priorità. Questo significa che per la maggior parte delle persone fare un confronto delle tariffe luce, trovare alternative al gas o proteggere i propri risparmi dall’inflazione è sì importante, ma viene sempre dopo la salute.

Sette italiani su dieci considerano la sanità come la priorità principale per gli investimenti governativi, superando lavoro e gestione dei costi energetici. Questo è il risultato di una ricerca Ipsos presentata nell’ambito del sesto “Inventing for Life Health Summit” organizzato da MSD Italia, rivelando uno dei cambiamenti significativi emersi dall’esperienza della pandemia di Covid.

Quale eredità ci ha lasciato la pandemia? La maggior attenzione a consumi, energia e ambiente è dovuta all’exploit del web o ai timori e ai malumori esplosi con il lockdown e sfociati in movimenti green di portata globale?

La sanità? Conta più di bollette e lavoro

I tre temi dolenti di questi ultimi mesi sono stati bollette, lavoro e sanità: ambiti sui quali aziende e cittadini desiderano costanti miglioramenti.

Il mercato dell’energia, in primis, è quello che, più tra tutti, ha preoccupato le famiglie a causa dei rincari: tale problematica, infatti, ha spinto il Governo a correre ai ripari elargendo un bonus sociale alle famiglie in difficoltà. Tale procedura è stata avallata da un controllo sulle dichiarazioni ISEE in collaborazione con INPS, l’ente pensionistico che dialoga con ARERA e che, di fatto, autorizza il rilascio del bonus.

Anche il lavoro ha dato molte preoccupazioni: da una parte c’è stato il boom di dimissioni da parte di persone in cerca di sistemazioni che non compromettessero più l’equilibrio con la vita privata. Dall’altra, invece, abbiamo assistito a un inasprimento del conflitto tra datori di lavoro e risorse umane, specialmente nei settori più colpiti dalla pandemia: turismo e ristorazione.

Sanità Digitale: sì ma meglio evitare le AI

Come cambia la medicina con l’intelligenza artificiale? In un quadro del genere, intervistati su quale sia la priorità su cui il Governo dovrebbe subito attivarsi, gli italiani hanno risposto a gran voce “sanità”. Inoltre l’indagine ha anche rivelato un certo timore nei confronti dell’intelligenza artificiale, specialmente nel contesto della sanità digitale.

Mentre la trasformazione digitale è vista come utile per migliorare l’efficienza del sistema sanitario, il 32% degli intervistati esprime preoccupazioni riguardo all’assenza di contatto umano: è emerso che la relazione medico-paziente rimane fondamentale anche per evitare la divulgazione di informazioni sanitarie errate.

Le conclusioni dell’“Inventing for Life Health Summit” dunque, puntano tutte a una logica del tipo win-win: gli investimenti nella sanità non solo influenzano positivamente la salute dei cittadini, ma generano anche esternalità positive, contribuendo agli obiettivi dello sviluppo sostenibile e alla crescita economica e sociale.

La lezione appresa dagli italiani sembra essere chiara: la salute è la vera ricchezza di una nazione, e investire in essa è investire nel futuro di tutti. Resta da vedere come questi cambiamenti di prospettiva influenzeranno le decisioni governative e la società nel suo complesso nei prossimi anni.