Prosegue il botta e risposta fra il governo di Pechino e il Segretario di Stato Usa, Antony Blinken. Dopo il commento del diplomatico su “impegni blindati” nelle Filippine, la Cina intima alla Casa Bianca di non interferire nel Mar Cinese Meridionale.

Scontro Cina-Usa: “Questioni fra Pechino e Filippine, nessuna interferenza nel Mar Cinese Meridionale”

Tensioni sempre più alte fra la Cina e gli Usa, dopo i recenti sviluppi nelle relazioni fra i due Paesi. Mentre la Casa Bianca ha deciso di mettere lo stop alla piattaforma cinese TikTok, Pechino guarda con occhio critico alla visita del Segretario di Stato americano Antony Blinken, prima a Seoul e poi a Manila.

Visite che hanno suscitato anche la reazione della Corea del Nord, che lanciato 3 missili balistici che hanno sorvolato la Corea del Sud, cadendo in mare vicino alla costa orientale della penisola, proprio mentre Blinken si trovava alla giornata di inaugurazione del Summit per la democrazia a Seoul.

Pyongyang ha intensificato i rapporti con la Cina, con la quale intrattiene “amichevoli rapporti” per gli scambi commerciali, oltre che per i comuni interessi nel Mar Cinese Meridionale, teatro dell’ultimo scontro verbale fra Pechino e la Casa Bianca.

Infatti, ospite a Manila, la capitale delle Filippine, Blinken ha ribadito che gli Stati Uniti hanno “impegni blindati“, nell’arcipelago asiatico, soprattutto in difesa da eventuali attacchi armati. Queste le parole del Segretario di Stato americano, impegnato in una conferenza stampa congiunta con il suo omologo Enrique Manalo:

Questi corsi d’acqua sono fondamentali per le Filippine, per la sua sicurezza, per la sua economia, ma sono anche fondamentali per gli interessi della regione, degli Stati Uniti e del mondo. Ecco perché siamo al fianco delle Filippine e manteniamo i nostri impegni blindati di difesa, anche ai sensi del Trattato di mutua difesa

Le accuse della Cina

Secondo la Cina, il governo di Biden sta sfruttando le Filippine come una pedina per i suoi interessi geopolitici nel Mar Cinese Meridionali, nascondendosi dietro la facciata dell’accordo di “difesa”. Le dichiarazioni arrivano a causa delle crescenti tensioni fra Manila e Pechino:

Washington non deve far leva sulle Filippine per alimentare i problemi nel mar Cinese meridionale. Le Filippine non dovrebbero essere alla mercé degli Stati Uniti

Oggi, 19 marzo, l’ultima intimazione dal Paese di Mezzo:

Gli Stati Uniti non sono parte nella questione del Mar Cinese Meridionale e non hanno il diritto di interferire nelle questioni marittime tra Cina e Filippine

Queste le parole del portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian in una conferenza stampa a Pechino. Blinken si trova, per la seconda volta, nella capitale filippina Manila. Il breve tour asiatico è finalizzato al rafforzamento del sostegno degli Stati Uniti agli alleati regionali contro la Cina.

Pechino ha rivendicato la quasi totalità del Mar Cinese Meridionale, importante rotta per il commercio globale. In questo modo viola, nuovamente, la sentenza della Corte permanente di arbitrato (Cpa) sulla Legge del Mare dell’Aja ritenuta “infondata”. Dal Ministero degli Esteri fanno sapere che:

La cooperazione militare tra Stati Uniti e Filippine non deve danneggiare la sovranità della Cina, i diritti e gli interessi marittimi nel Mar Cinese Meridionale, e ancor meno essere utilizzata per fornire una piattaforma per le rivendicazioni illegali delle Filippine. La Cina continuerà ad adottare le misure necessarie per difendere risolutamente la propria sovranità territoriale, i diritti e gli interessi marittimi e per sostenere la pace e la stabilità nel Mar Cinese Meridionale