L’obiettivo di Giorgia Meloni e del suo governo alle elezioni Europee del 2024 è quello di confermare i voti delle politiche che, un anno e mezzo fa, le hanno permesso di entrare a Palazzo Chigi. A dichiararlo è stata la stessa premier oggi, martedì 19 marzo 2024, parlando delle votazioni di giugno e non solo.
Europee 2024, Meloni: “Confermare voti sarebbe una vittoria”
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rilasciato una intervista ad Agorà, su Rai 3. Ha riferito che per il suo governo, i suoi ministri, i suoi colleghi e collaboratori sarebbe una “vittoria” confermare i voti guadagnati alle scorse elezioni politiche che l’hanno portata alla guida del governo un anno e mezzo fa.
La premier tuttavia, al tempo stesso, ha espresso un velo di preoccupazione. Ha detto:
Non è una cosa facile. Non accade spesso che dopo un anno e mezzo un governo possa confermare quel consenso.
Nonostante ciò comunque la leader di Fratelli d’Italia si è detta pronta a cercare di raggiungere tale importante obiettivo.
Nel corso dell’intervista rilasciata oggi, martedì 19 marzo 2024, Giorgia Meloni ha affrontato anche ulteriori e diverse tematiche. Ha parlato, nello specifico, del suo rapporto con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La premier ha messo a tacere le voci secondo le quali tra loro due le relazioni non sarebbero delle migliori. La politica ha smentito tutto e ha anzi affermato che con il numero uno del Quirinale i rapporti sono “ottimi”.
Ha specificato inoltre di essere la stessa, in prima persona, a gestire direttamente i legami con il Capo dello Stato. Non è mancata poi la critica all’opposizione e ad altri partiti.
Chi briga per ostacolare il rapporto tra me e Sergio Mattarella rimarrà deluso.
Poi ha aggiunto:
La sinistra è allo sbando e non sa come dire che non le va bene una riforma che dà il potere ai cittadini, non sanno come spiegare che a loro piace fare i governi nei palazzi.
Il riferimento in questo caso è stato alla riforma del premierato, sulla quale il governo Meloni sta spingendo ormai da tempo. Secondo la premier, proprio tale modifica costituzionale entrerà in vigore nella prossima legislatura, dunque nel 2028.
La Presidente del Consiglio ha ricordato poi che in quell’anno il mandato di presidente Mattarella sarà verso il termine, specificando dunque che il premierato non toccherà, nello specifico, nè la stessa premier né l’attuale Capo dello Stato.
Ha detto ai microfoni di Agorà:
Il premierato non riguarda il presente. Questa è una riforma sul futuro della nazione ed è su questo che gli italiani saranno chiamati a decidere che cosa vogliono fare.
Proseguendo nella critica nei confronti dei partiti dell’opposizione che, a loro volta, continuano a criticare la premier, Giorgia Meloni ha affermato di non voler permettersi di dare consigli a Elly Schlein, segretaria del Pd.
Secondo la leader di Fratelli d’Italia, stando a quanto ha riferito la stessa oggi intervistata su Rai 3, il mondo della politica italiana avrebbe bisogno di riportare al centro un confronto, anche se aspro, ma comunque basato sul rispetto e sul riconoscimento reciproco.
Questo perché, ha detto Meloni
Quando lavori sulla presunta impresentabilità, sulla demonizzazione dell’avversario, alla fine quando cerchi di trascinare la politica nella lotta nel fango, ci perdono le istituzioni.
Sulla leader dem ha affermato ancora:
Io ho rispetto per Schlein, quindi forse lei è la persona che da quella parte della barricata, se la vogliamo chiamare così, spero voglia davvero imprimere un cambiamento in questo.
L’inchiesta di Perugia, i migranti e il futuro del governo
Giorgia Meloni ha parlato inoltre dell’inchiesta di Perugia in corso sul presunto dossieraggio. Ha definito che quanto è venuto fuori fino ad oggi non è altro che la “punta di un iceberg”. Si è detta “indignata” più che preoccupata.
Ha ribadito la necessità di andare fino in fondo e di approfondire la questione che potrebbe essere anche molto più ampia di ciò che sembra. Secondo la premier ci potrebbero essere stati dei “gruppi di potere” chi avrebbero potuto utilizzare informazioni riservate per i propri interessi.
Dunque, ha asserito:
Bisogna andare fino in fondo, bisogna tirare fuori tutti i responsabili e soprattutto i loro mandanti.
Non è mancata la domanda sui migranti. A proposito di questi ultimi, Giorgia Meloni ha affermato che gli italiani dovrebbero essere fieri del fatto che ora l’approccio voluto dal nostro governo stia guidando l’intera Unione Europea in tal senso.
Infine la politica ha parlato del futuro del governo, spiegando di non voler rinunciare a guidare la Nazione.
Ai microfoni di Agorà ha detto che lo farebbe solamente nel caso in cui non avesse più il consenso degli italiani. Ha spiegato:
È una cosa che si fa, che io sto cercando di fare al meglio, ma devi sapere che lo stai facendo per qualcuno. Devi sapere che qualcuno ci crede con te. Quindi non potrei farlo se mi rendessi conto che non ho più il consenso degli italiani per farlo.
E ancora:
Non potrei più farlo se non avessi più la libertà di farlo come io ritengo che vada fatto. Cioè la libertà di incidere: non sto qua a sopravvivere. Non tutto riesce perfettamente, però devo sapere che sto cambiando qualcosa.
Ha riferito che l’unica persona che potrebbe spingerla a lasciare sarebbe sua figlia Ginevra, avuta con l’ex compagno Andrea Giambruno. Al tempo stesso però ha invitato a non “perdersi in tempesta”.