Attualmente, la principale forma di previdenza a cui mirano molti è la pensione di vecchiaia, la quale diviene accessibile al compimento dei 67 anni di età e con almeno 20 anni di contributi versati.
Tuttavia, il nostro sistema previdenziale offre la possibilità di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro, concedendo accesso a diverse modalità di pensionamento anticipato. Tra queste opzioni vi sono la pensione anticipata ordinaria, Quota 103, l’Ape Sociale, l’Opzione Donna, Quota 41 riservata ai lavoratori precoci e la pensione anticipata per lavori usuranti.
Quanto si prende di pensione a 67 anni con 39 anni di contributi?
Consideriamo questo scenario: immaginiamo un dipendente di 67 anni con un reddito annuo di 25.000 euro e un’anzianità contributiva di 39 anni. Con questa combinazione di età e contributi, sarà in grado di accedere alla pensione di vecchiaia, ma non potrà optare per la pensione anticipata ordinaria.
Facciamo un rapido calcolo approssimativo: il nostro lavoratore andrà in pensione con un assegno di circa 1.100 euro netti al mese, rispetto a un salario di poco più di 1.300 euro al mese.
Se ipotizzassimo un aumento del reddito annuo a 30.000 euro lordi, l’importo della pensione salirebbe a quasi 1.300 euro netti al mese, rispetto a un salario di circa 1.600 euro netti al mese.
Al contrario, se riducessimo il reddito annuo lordo a 20.000 euro, l’importo della pensione diminuirebbe significativamente, scendendo a meno di 900 euro al mese, rispetto a un salario di poco meno di 1.100 euro netti al mese.