Pensioni a quota 103, ufficializzato il via alla domanda di incentivo dell’anno 2024 per chi maturi i requisiti per l’uscita anticipata e scelga di rimanere al lavoro rimandando il pensionamento stesso: ma da quando si prende l’aumento di stipendio in busta paga? L’Istituto di previdenza è intervenuto nuovamente in questi giorni per chiarire quali siano le date di decorrenza del bonus contributivo in corrispondenza delle finestre mobili del pensionamento.

Nel messaggio numero 1107, recante l'”Incentivo al posticipo del pensionamento per i lavoratori dipendenti che abbiano maturato i requisiti minimi per l’accesso al trattamento di pensione anticipata flessibile nell’anno 2024″, l’Istituto di previdenza fissa il calendario di quest’anno per la decorrenza dell’esonero contributivo. L’incentivo sulla pensione a quota 103 (cosiddetto “posticipo di pensionamento”) è disciplinato dal decreto ministeriale del 21 marzo 2023.

Pensioni quota 103, via alla domanda di incentivo 2024: istruzioni Inps

Arriva l’ufficializzazione del via all’incentivo spettante a chi maturi i requisiti per andare in pensione con la quota 103 e scelga di rimanere al lavoro, rimandando il pensionamento stesso. L’Istituto di previdenza è intervenuto per fissare le date a partire dalle quali decorra l’esonero contributivo – quale premio che finisce nella busta paga del lavoratore – dopo aver stabilito, nella precedente comunicazione di fine febbraio, che la decorrenza stessa segua il termine delle finestre mobili stabilite per i lavoratori autonomi e dipendenti privati e per i dipendenti del pubblico impiego. In altre parole, la decorrenza dell’incentivo non può essere antecedente rispetto a quella del primo pagamento del trattamento di pensione con quota 103.

I requisiti da maturare entro la fine del 2024 per andare in pensione con quota 103 sono quelli contributivi, pari a 41 anni di versamenti, e quelli anagrafici, di un’età minima di 62 anni. Chi maturi questi requisiti ma scelga di rimanere al lavoro, può effettuare una seconda scelta, ovvero quella di richiedere l’incentivo che spetta sui contributi previdenziali che versa a proprio carico.

Si tratta dell’importo della quota contributiva che, tutti i mesi, il datore di lavoro trattiene e poi versa all’Inps per il montante dei contributi. Tale quota è pari, di norma, al 9,19%. Il lavoratore che rinunci alla quota 103 pur avendola maturata, può chiedere che questa quota di contributi venga versata nella sua busta paga, al fine di aumentare la propria retribuzione – ovviamente, al netto delle tasse – e non finisca tra i contributi dell’Inps.

Pensioni quota 103 incentivo in busta paga: che cos’è?

L’Inps aveva già precisato che la data di decorrenza a partire dalla quale si possa fruire dell’incentivo della quota 103, qualora maturata ma non goduta, coincidesse con la fine della finestra mobile. Ovvero, dal periodo in cui il lavoratore, nel caso avesse scelto di andare in pensione con quota 103, avrebbe ricevuto finalmente la pensione dopo.

La legge di Bilancio 2024 ha aumentato la durata della finestra, cioè del periodo che intercorre tra la maturazione dei requisiti di quota 103 e l’effettivo primo versamento di pensione. Nel 2024 la finestra è di 7 mesi per i lavoratori del settore privato (rispetto ai 3 mesi del 2023) e di 9 mesi per i dipendenti del pubblico impiego (rispetto ai 6 mesi del 2203).

Esonero contributivo 2024, da quando scatta e come presentare la domanda all’Inps per chi ha maturato la pensione

Per effetto di questa regola, dunque, l’Inps detta le date a partire dalle quali decorra l’aumento di stipendio in busta paga, ovvero:

  • dal 2 agosto 2024, per i lavoratori dipendenti privati, qualora il trattamento pensionistico sia liquidato a carico della Gestione esclusiva dell’Ago;
  • dal  1° settembre 2024, per i dipendenti privati, ove il trattamento pensionistico sia liquidato a carico di una Gestione diversa da quella esclusiva dell’Ago;
  • dal 2 ottobre 2024, per i dipendenti del pubblico impiego di cui all’articolo 1, comma 2, del d.lgs 30 marzo 2001, numero 165, qualora il trattamento di pensione sia liquidato dalla Gestione esclusiva dell’Ago;
  • dal 1° novembre 2024, per i dipendenti delle PA di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo numero 165 del 2001, qualora il trattamento di pensione sia liquidato a carico di una Gestione diversa da quella esclusiva dell’Ago.

Per presentare domanda di incentivo in busta paga è necessario accedere al portale dell’Inps inserendo le proprie credenziali (Spid, Carta di identità elettronica, Carta nazionale dei servizi) oppure procedere tramite patronati o mediante il Contact center al numero 803 164 (da rete fissa) o al numero 06 164 164 (da rete mobile).