Si toglie i sassolini dalle scarpe il leader di Azione, Carlo Calenda, sulla Basilicata. Non ci sta a sentirsi dire di essere un voltagabbana ne dai cinquestelle, ne dal Pd.
Dopo l’annuncio di appoggiare la corsa alle Regionali lucane del Forzista Vito Bardi, a seguito di giorni di tentennamenti e falliti tentativi di mediazione con il Partito Democratico, l’ex ministro continua a sostenere che non c’è stato dialogo con la segretaria Schlein:
“Noi abbiamo risentito di un veto dei 5stelle. Conte ha messo il veto, il Pd ha recepito, Bardi è un moderato e abbiamo scelto lui. Alla fine chi decide è Conte”.
Riprende il filone che lo ha sempre accompagnato e che non ha mai gradito, le decisioni prese dal Movimento a suo dire ‘populista’:
“Ho smesso da tanto tempo di fare previsioni, noi siamo andati molto bene alle politiche, dove abbiamo fatto il 12,2. Il Pd e i cinquestelle hanno sempre preso due o tre candidati sempre escludendo Azione e io non posso che prenderne atto”
Elezioni Basilicata 2024, Calenda (Azione): “Non esiste nessun Campo largo”
Anche se qualcuno parla di opera di convincimento da parte di Antonio Tajani, leader di Forza Italia e ministro degli Esteri, che ha fatto schierare il partito di Azione a sostegno del candidato di centrodestra Vito Bardi, Calenda rigetta anche questa teoria: Bardi è stato scelto perché moderato e capace dai suoi.
Incalzato dai cronisti di Tag24 il leader di Azione, Carlo Calenda precisa su quanto affermano adesso nel Centrodestra, ovvero che il vero campo largo sia il loro che:
“Non esiste alcun campo largo, ne a sinistra e ne tantomeno a destra. La posizione di Azione è sempre stata ‘terza’ rispetto agli schieramenti. Alle Regionali devi scegliere tra il candidato che reputi migliore Basta vedere cosa dice Salvini sulle elezioni che ci sono state in Russia. C’è un populismo a sinistra che divide i 5stelle dal Pd, come c’è un populismo a destra che divide Matteo Salvini dalla Meloni. Noi abbiamo scelto Bardi per la sua competenza e perché è un moderato”
Calenda: “Pittella ha sbagliato e lo ha ammesso anche lui, sarà un nostro candidato”
Infine Calenda difende il suo consigliere ed ex presidente della Regione, Marcello Pittella, accusato di aver fatto uno scivolone: Pittella in un audio choc definisce il trattamento riservato al partito di Azione simile a quello degli ebrei nei lager.
I contenuti dell’audio che avrebbe dovuto restare “riservato” sono stati diffusi dal quotidiano La Repubblica generando immediatamente la condanna per le parole utilizzate dal referente di Azione in Basilicata. Parole forti, per le quali Marcello Pittella si è poi subito scusato.
Anche per questo Calenda lo difende e annuncia che lo candiderà:
“Ha sbagliato e lui stesso lo ha ammesso, ma resta una persona che si è spesa tanto in politica e per la sua Regione, sarà un nostro candidato”.