Non si tratta solamente di prestazioni finanziarie. Nella competizione tra i Btp emessi dal Tesoro e i Buoni fruttiferi delle Poste, entra in gioco anche l’atteggiamento al rischio degli investitori. Il Buono Fruttifero Postale, infatti, offre un rendimento inferiore, ma il vantaggio della garanzia di rimborso sempre al valore nominale. In altre parole, non si espone l’investitore a nessun rischio di perdita di capitale.

Il Btp, d’altro canto, offre un rendimento superiore, ma solo se viene mantenuto fino alla scadenza. Nel caso in cui venga venduto prima, non è garantito il rimborso al valore nominale poiché viene ceduto al prezzo di mercato, che potrebbe essere inferiore al prezzo di acquisto. Tuttavia, se il prezzo di mercato è più alto del prezzo di vendita, si può realizzare una plusvalenza interessante. In conclusione, il Btp è più indicato per coloro che hanno una maggiore propensione al rischio.

Investire in Buoni fruttiferi postali

Poste Italiane ha recentemente lanciato una nuova serie di Buoni Fruttiferi Postali dedicati ai minori (dai zero ai 16 anni e mezzo). Questi buoni possono essere donati da genitori, parenti, nonni o amici e accumulano interessi fino al raggiungimento della maggiore età del giovane a cui sono intestati. Una volta compiuti i 18 anni, il titolo diventa non remunerato e, se non viene rimborsato, decade dopo dieci anni dalla scadenza. Il rimborso anticipato è possibile in qualsiasi momento, previa autorizzazione del Giudice Tutelare, con diritto al rimborso del capitale investito e, dopo 18 mesi dalla sottoscrizione, al pagamento degli interessi accumulati. Tuttavia, nel caso di rimborso anticipato prima del compimento dei diciotto anni, viene applicato un tasso di interesse nominale annuo lordo del 0,50%. Il rendimento annuo lordo può arrivare fino al 6% in base all’età del minore al momento della sottoscrizione del buono.

L’investimento richiesto per sottoscrivere i Buoni Fruttiferi Postali può essere modesto, partendo da un minimo di 50 euro. I possessori di questi buoni possono beneficiare di una tassazione agevolata del 12,50% e, inoltre, sono esentati dall’imposta di successione. Il massimo importo sottoscrivibile in una singola giornata lavorativa, presso uno o più uffici postali e/o attraverso la sottoscrizione telematica, è fissato a 1 milione di euro. I Buoni Fruttiferi Postali sono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, garantiti dallo Stato e distribuiti esclusivamente da Poste Italiane. Assicurano sempre il rimborso del capitale investito e il titolare può richiedere il rimborso del capitale insieme agli interessi accumulati in qualsiasi momento, senza costi aggiuntivi oltre quelli fiscali.

Investire in BTp

La terza emissione del Btp Valore, chiusa il primo marzo scorso, ha segnato un record, con una raccolta di oltre 18,3 miliardi di euro e più di 1,37 miliardi solo nell’ultimo giorno. Il Tesoro ha confermato tassi minimi garantiti al 3,25% per i primi tre anni, che saliranno al 4% dal quarto anno. Questa emissione ha una scadenza nel 2030, sei anni in più rispetto alle precedenti, a 4 e 5 anni. Le cedole saranno pagate ogni tre mesi con rendimenti fissi e in crescita nel tempo, seguendo il meccanismo dello “step up”. Questa volta è previsto un periodo di 3+3 anni, rispetto al 3+2 dell’ottobre scorso. Per coloro che manterranno il titolo per tutta la durata dei sei anni, è garantito un premio finale dello 0,7%, superiore allo 0,5% dello scorso autunno. Le cedole trimestrali e il premio di fedeltà assicurano agli acquirenti un flusso continuo di interessi durante il periodo di detenzione del titolo.

Simulazione di rendimento

Per fare un esempio concreto tra i rendimenti, prendiamo in considerazione un Buono fruttifero ordinario e il BTp in scadenza a febbraio 2026.

  • Il Buono Fruttifero Ordinario di Poste rappresenta un investimento affidabile e consolidato, equiparabile a un titolo di Stato. Con una durata di 20 anni e rendimenti progressivamente crescenti nel tempo, un investimento di 15.000 euro oggi garantirebbe un rendimento dello 0,5% per il primo e il secondo anno. Questo si tradurrebbe in un guadagno complessivo di circa 72 euro dopo 2 anni, al netto delle imposte.

Scopri le simulazioni con gli altri Buoni postali disponibili.

  • Il BTP in scadenza a febbraio 2026 (ISIN: IT0005419848) ha ancora 24 mesi di durata, rendendolo adatto per un investimento biennale. Essendo titoli di Stato italiani, emessi dal Governo, offrono un elevato livello di sicurezza in termini di pagamento degli interessi e restituzione del capitale investito. Attualmente quotato a 94,9 centesimi, offre un rendimento effettivo annuo netto del 3,1%. Un investimento di 15.000 euro potrebbe portare a un guadagno potenziale di circa 895 euro al momento della scadenza, al netto delle imposte e delle commissioni.